martedì 27 luglio 2010

ANDAR PER BOSCHI, IN CERCA DI MIRTILLI, RIBES E FRAGOLINE

I frutti di bosco, pur essendo perfettamente distinguibili l'uno dall'altro grazie al loro aspetto e alle peculiari caratteristiche organolettiche, godono tuttavia di proprietà nutrizionali e terapeutiche in larga misura comuni. Infatti, da questo punto di vista, le bacche commestibili selvatiche formano un gruppo abbastanza omogeneo.

A fronte di un apporto calorico veramente modesto (i frutti di bosco sviluppano mediamente dalle 20 alle 40 calorie per 100 g), questi alimenti contengono in grande abbondanza elementi nutrizionali preziosi come fibre, minerali, vitamine, flavonoidi e altre sostanze ad attività antiossidante e antibatterica.

Tutte le volte che è possibile, è bene andare nei boschi per raccogliere queste bacche e mangiarsene una buona quantità già sul posto. Al beneficio legato all'assunzione di ribes, mirtilli, lamponi e fragoline si aggiunge, naturalmente, il vantaggio ricavato dall'attività fisica effettuata all'aria aperta!


La fragola

E' un alimento dal gusto tipico e dall'aroma inconfondibile: la parola latina 'fragus' significa appunto fragrante. Questo frutto acidulo stimola delicatamente il funzionamento del fegato e dei reni. La fragola è indicata, infatti, nelle insufficienze e negli ingorghi epatici e come diuretico e antigottoso. La sua capacità di eliminare l'acido urico - che, com'è noto, in determinate condizioni provoca i sintomi dolorosi della gotta - sono veramente buone. E' indicatissima per le persone obese e per tutti i grandi mangiatori, i sedentari, gli aterosclerotici. Il fruttosio, lo zucchero maggiormente presente nella fragola, è facilmente assimilabile anche dai diabetici.

In alcuni studi clinici effettuati su anziani è risultato che coloro che mangiavano più fragole si ammalavano tre volte di meno rispetto a coloro che non ne consumavano mai o solo saltuariamente.

Il mirtillo

Il mirtillo, oltre alla nota azione antiputrefattiva e disinfettante dell'intestino e delle vie urinarie, contiene vitamina A e flavonoidi in notevole quantità. Queste preziose sostanze, prive di qualità strettamente nutritive (nel senso che non sviluppano calorie), sono tuttavia fondamentali per il benessere dell'organismo.

Il succo di mirtillo (bevuto nella dose di almeno mezzo litro al giorno) si è dimostrato in diversi dtudi clinici molto efficace nelle infezioni delle vie urinarie. Il succo di mirtillo contiene sostanze che impediscono all'Escherichia coli (il germe solitamente responsabile delle cistiti e delle uretriti) di aderire alle mucose delle vie urinarie, limitando così in modo sostanziale la capacità di questo batterio di moltiplicarsi e di determnare l'infezione.

La vitamina A favorisce la rigenerazione dei rivestimenti interni ed esterni del corpo (mucose e cute) e mantiene l'integrità delle pareti dei vasi sanguigni. Gli estratti di mirtillo, infatti, sono impiegati in terapia da parecchi decenni, specialmente nei confronti di alcuni disturbi degli occhi (retinite pigmentosa, retinopatia diabetica, degenerazione maculare) e per il trattamento e la prevenzione delle vane varicose, delle emorroidi e delle gastriti e delle ulcere dello stomaco.

I flavonoidi hanno proprietà antiinfiammatorie, antiallergiche, antivirali e anticancerogene e sono probabilmente in grado di modulare e di regolare diversi altri aspetti del funzionamento dell'organismo. Quelli presenti nel mirtillo stimolano, tra l'altro, l'attività della vitamina P.Quest'ultima è costituita da un insieme di fattori che potenziano la funzione della vitamina C, proteggendo la struttura dei capillari, impedendo le emorragie e concorrendo alla prevenzione delle varici. I flavonoidi, inoltre, difendono tutto l'organismo (e quindi anche le strutture vascolari) dai danni provocati dai radicali liberi.


Il ribes nero e rosso

Il ribes è lassativo, disinfiammante delle vie urinarie, diuretico (e quindi depurativo) e decongestionante del fegato. Ma queste bacche sono soprattutto ricchissime di elementi minerali e di acidi organici.

Questo prezioso patrimonio si tramuta nell'organismo in sostanze alcaline e si oppone, quindi, all'acidificazione del sangue. Una delle condizioni che, ad esempio, possono contribuire all'indebolimento dello scheletro. Un eccesso di acidità del sangue rende inoltre difficile l'espulsione dall'organismo delle scorie e ne favorisce, nel contempo, la deposizione sulle strutture articolari. Questi depositi danneggiano cartilagini, tendini e capsule articolari, limitandone la funzionalità e facilitando l'insorgenza di dolori. Il consumo di ribes è quindi molto indicato in tutti i casi di artrite, di gotta e di reumatismi, ma è utile anche negli episodi febbrili e riesce perfino ad alleviare le irritazioni cutanee su base tossica.