sabato 31 agosto 2019

CIBO E BRUFOLI


Sull'ultimo numero della rivista Biolcalenda c'è un mio contributo sulla relazione tra cibo e acne.
Lo potete leggere qui.

mercoledì 28 agosto 2019

LE NOCI FANNO BENE AL CUORE (E ALL'INTESTINO)


Che un consumo regolare di noci faccia bene è noto da tempo. L'anno scorso, tuttavia, è stato pubblicato uno studio (The Journal of Nutrition, Volume 148, Issue 6, 1 June 2018, Pages 861–867) che aggiunge qualcosa di nuovo. Siamo ormai vicini al tempo della raccolta e torniamo quindi, anche per questo, sull’argomento. 
Questo è il primo studio che approfondisce l’associazione tra la composizione del microbiota (l’insieme dei batteri intestinali), il consumo quotidiano di noci e i fattori di rischio cardiovascolare e di carcinoma del colon. Gli autori hanno esaminato, in un gruppo di donne e uomini adulti e sani di età compresa tra 50 e 55 anni, gli effetti del consumo di circa 40 grammi di gherigli di noce al giorno per tre settimane. Rispetto alla dieta senza noci, quella che prevedeva l’assunzione di questi semi oleosi ha modificato la composizione della flora intestinale, aumentando la presenza di batteri che producono acido butirrico, utilizzato come nutrimento dalla mucosa del colon. Inoltre, le noci hanno anche ridotto la formazione di sostanze infiammatorie derivanti dalla bile e che aumentano il rischio tumorale. Sono infine stati confermati altri vantaggi già noti, legati al consumo regolare di noci: la riduzione del colesterolo sanguigno e di composti infiammatori. Probabilmente grazie all’apporto di fibra, di polifenoli e di acidi grassi polinsaturi, di cui le noci sono assai ricche. 

martedì 13 agosto 2019

FAGIOLI E GAS (SERRA)


Mangiare fagioli per ridurre il gas? L’affermazione letta sulla rivista online Climatic Change (2017) 143:261–270 si presta a qualche commento impertinente. Invece, la questione è tremendamente seria.  L’invito dei ricercatori statunitensi a sostituire la bistecca con un piatto di fagioli, letto fino in fondo, rivela una grande e drammatica verità. L’abitudine americana di mangiare troppa carne (tipica anche dei nostri connazionali, le cui consuetudini a tavola si stanno allontanando sempre più dalla salutare dieta mediterranea) produce un aumento dei dannosi gas serra, responsabili del cambiamento climatico in atto e dell’aumento delle temperature che, a loro volta, sono una delle cause di guerre, migrazioni, siccità, alluvioni, ecc. L’allevamento intensivo di animali da carne è infatti una delle attività umane energeticamente più costose per l’ambiente, oltre che fonte di grandi sofferenze per gli animali stessi. Semplicemente sostituendo la carne con i fagioli (“beans for beef”, dicono gli americani) potrebbe portare gli USA, secondo i ricercatori, a raggiungere il 74% dell’obbiettivo di ridurre la produzione di gas serra entro il 2020. E questo senza adottare provvedimenti restrittivi sulla circolazione automobilistica! Senza contare altri importanti vantaggi come il miglioramento dello stato di salute della popolazione e la liberazione di 692.918 km quadrati di terre coltivate (il 42% della superficie agricola negli Stati Uniti) che attualmente sono destinate alla produzione di cereali e legumi per l’allevamento intensivo. Territori che potrebbero essere liberati dalla pioggia di sostanze chimiche necessarie per ottenere raccolti abbondanti e a basso costo e che potrebbero magari essere destinati a progetti più ecologici e utili per la comunità. Insomma, mangiare fagioli (e altri legumi) al posto della carne per ridurre i gas che soffocano il mondo. Pensiamoci.


Crema di ceci

250 g di ceci già cotti
1 cucchiaino di semi di sesamo tostati
1 cucchiaio di tahin (crema di sesamo)
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 cucchiaio di salsa di soia
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
peperoncino in polvere (se gradito)
succo di un limone 

Frullate i ceci con l’aglio e un po’ dell’acqua di cottura.Aggiungete poi tutti gli altri ingredienti: dovreste ottenere un composto soffice, ma non troppo liquido, perfetto per accompagnare pane tostato, gallette di riso integrale, verdure crude, pasta fredda. 

giovedì 8 agosto 2019

CHE CAVOLI!


Nelle donne, anche dopo i 70 anni, un maggior consumo di ortaggi (soprattutto crucifere) protegge dall’aterosclerosi. È questa la sintesi di uno studio pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Journal of the American Heart Association 2018 Apr 4;7(8)
Nessuna novità, potremmo dire. Eppure conforta avere nuove conferme scientifiche sulla bontà degli inviti a consumare regolarmente vari tipi di verdure, con una specifica attenzione alle crucifere (broccoli, cavolfiori, cavoli e cavoletti di Bruxelles). 
Questa ricerca ha seguito un gruppo di donne che, all’avvio dello studio, avevano almeno 70 anni.
Di questi soggetti sono stati considerati i parametri antropometrici (peso, altezza, ecc.), i principali parametri biochimici (analisi del sangue), lo stato socio-economico, l’abitudine al fumo, l’assunzione di alcol e di farmaci. Si sono poi raccolti i dati relativi ai consumi di tutte le verdure, calcolando il numero di porzioni giornaliere (una porzione = 75 grammi), differenziando il tipo di vegetali (crucifere, agliacee, verdure rosse/arancio/gialle, verdure a foglia verde, legumi). Infine, è stata valutata l’evoluzione dello spessore della parete delle arterie carotidi. Ebbene, al consumo più abbondante di verdure (in particolare di broccoli e cavoli) corrispondeva il minore spessore della parete delle carotidi. Cioè più basso era il rischio di arteriosclerosi e di ictus. È interessante notare che il secondo gruppo di vegetali con il migliore effetto preventivo erano i legumi.