venerdì 29 agosto 2014

IN GRAVIDANZA, LO YOGURT E' PREFERIBILE AL LATTE?



Lo yogurt può essere ottenuto mediante l’inoculazione nel latte di batteri specifici come il Lacto-bacillus bulgaricus e lo Strepto-coccus thermophilus. Durante un’opportuna incubazione a temperatura
adatta, questi batteri operano una vera e propria predigestione dei più importanti costituenti del latte. Il lattosio viene trasformato in acido lattico, le proteine sono parzialmente coagulate e anche i grassi diventano molto più digeribili. Il contenuto vitaminico, e specialmente il complesso B, è notevolmente aumentato e molti minerali presenti nel latte (calcio, fosforo, magnesio) sono resi molto più assimilabili. Lo yogurt, in definitiva, è un alimento molto diverso dal latte di partenza (di cui conserva però le caratteristiche nutrizionali di base), più ricco, più digeribile e con spiccate capacità di regolazione della flora batterica intestinale. Lo yogurt è indicato in qualsiasi malattia, ma il suo consumo si rivela particolarmente benefico nelle gastriti e nelle ulcere, nelle stitichezze e nelle diarree, nelle coliti e nelle cure disintossicanti.
È indispensabile durante e dopo una terapia antibiotica: lo yogurt infatti contribuisce a ricostruire la flora batterica che vive nel colon, sempre danneggiata da questi farmaci. Numerosi studi mettonoin rapporto il consumo regolare di yogurt con la prevenzione dell’invecchiamento e di malattie degenerative come il cancro e l’aterosclerosi.
Poiché in commercio esiste una notevole varietà di prodotti derivati dal latte, non sempre di qualità paragonabile a quella dei migliori yogurt, occorre sapersi destreggiare fra le diverse proposte e scegliere con cognizione di causa. Osservando bene l’etichetta, per esempio, si può scoprire che alcuni prodotti con nomi di fantasia sono semplicemente delle creme di latte, variamente addizionate con frutta cotta, zucchero e coloranti, del tutto diverse dallo yogurt e prive delle sue preziose qualità. Altre volte le confezioni contengono sì vero yogurt, ma le aggiunte sono tante e tali da abbassarne la qualità e comprometterne in buona parte la tanto decantata digeribilità. Attenzione allora agli yogurt alla marmellata, al caffè, al cacao, ai cereali, al malto... Potrebbero promettere molto e mantenere poco!
Durante la gravidanza, molto meglio allora lo yogurt bianco da latte intero biologico o biodinamico. È ottimo anche quello preparato in casa con una buona yogurtiera. Potrete utilizzarlo al naturale (eccellente a colazione o in uno spuntino a metà giornata) oppure integrato al momento del consumo con frutta fresca di stagione. Non dolcificate. 

(Tratto dal mio libro IL CIBO IN GRAVIDANZA

martedì 26 agosto 2014

RISO NERO VENERE



Fra qualche giorno, la pubblicità televisiva dei gelati e del tè pronto sarà rimpiazzata in buona parte da quella dei farmaci. La stagione fredda si sta avvicinando e i produttori di farmaci non si fanno trovare impreparati. Mal di gola, tosse, febbre e sintomi influenzali sono i nemici da debellare. Naturalmente per continuare a fare quello che si faceva prima, a tavola e non solo, con gli stessi ritmi e le stesse modalità. Si propone, sotto sotto, una logica demenziale: eliminare il più presto possibile i sintomi che l’organismo produce durante lo sforzo di ritornare in salute. Un po’ come se disattivassimo la spia rossa che si accende sul cruscotto per non essere disturbati da quel fastidioso lampeggiare… La logica è quella del supermercato: la confezione extra large (del famoso antidolorifico) costa meno. E poi, vuoi mettere, in famiglia ce n’è sempre bisogno. Gli avvelenamenti da farmaci (solo in minima parte causati da intenzioni suicide) costituiscono ormai una causa di morte molto rilevante, paragonabile agli incidenti stradali. Al 16° congresso della Società Italiana di Tossicologia (Giardini Naxos-ME, marzo 2012)è stata comunicata la casistica del Centro Antiveleni (CAV) del Policlinico Umberto I di Roma riguardo l’intossicazione da paracetamolo (un diffusissimo farmaco antifebbrile, molto utilizzato in pediatria). Il 37% delle chiamate al CAV erano dovute ad intossicazioni da farmaci. Nel 5% dei casi il farmaco in questione era il paracetamolo, venduto senza ricetta e, anche per questo, con la rassicurante nomea che, quindi, male non può fare. Il paracetamolo, in realtà, è il principale farmaco utilizzato nei tentativi di suicidio nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti (Bio Med Central-Public Health, 2011, 11:460). Scusate lo sfogo e torniamo in cucina (piuttosto che in farmacia). In cucina fabbrichiamo (volendo) la nostra salute.
Settembre è il mese del riso. Si raccoglie quanto seminato nella scorsa primavera e viene commercializzato il raccolto dell’anno precedente, il riso “nuovo”. Utilizziamo per questa ricetta il riso Venere nero integrale. Il riso Venere, una varietà assai pregiata, ha un gradevole aroma e come tutti i risi integrali contiene un notevole quantitativo di silicio utile per la formazione e la riparazione di tutti i tessuti dell’organismo. Ha inoltre un contenuto di ferro e di sostanze protettive (antociani) notevolmente superiore agli altri tipi di riso. In Italia è coltivato solo in un’area ristretta tra Piemonte e Lombardia.

Insalata di riso nero

2 bicchieri di riso nero integrale
1 melanzana
2 zucchine
1 spicchio di aglio
1 cipolla
1 cucchiaio di capperi
2 cucchiai di semi di girasole
4 cucchiai di mandorle sgusciate
peperoncino in polvere
maggiorana fresca
sale
3 cucchiai di olio

Fate cuocere il riso in 4 bicchieri d’acqua leggermente salata. Tenete il fuoco molto basso e la pentola sempre coperta. Non mescolate mai. Ci vorrà circa un’oretta. Affettate cipolla e aglio e fate stufare nell’olio per qualche minuto. Nel frattempo tagliate a cubetti le zucchine e la melanzana. Aggiungete alla cipolla le verdure, gli aromi e i semi di girasole e continuate la cottura per qualche minuto (è meglio che le verdure rimangano croccanti). Quando il riso è cotto fatelo intiepidire e poi mescolatelo alle verdure. Disponetelo su un piatto da portata e spolverate con le mandorle spellate (basta lasciarle nell’acqua calda per 5 minuti), tostate leggermente e poi tritate grossolanamente. Da accompagnare con una insalata verde.  

(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)

 

mercoledì 20 agosto 2014

PIANTE MEDICINALI, ALIMENTI E RIMEDI NATURALI AD ACQUAPENDENTE

Sabato 23 agosto 2014 alle ore 17 sarò ad Acquapendente (VT) nell'ambito della manifestazione VIAGGIO NELLA CIVILTA' CONTADINE E ARTIGIANA per un incontro su:

“Curarsi con piante medicinali, alimenti e rimedi naturali” 

presso il Convento di San Francesco.
Altri particolari qui.

martedì 12 agosto 2014

CHE CAVOLO!



Si sa da tempo che i vegetali appartenenti alla famiglia delle Crucifere (broccoli, cavolfiori, verze, cavolini di Bruxelles, ecc.) sono un gruppo di alimenti di particolare interesse nella prevenzione dei tumori. Questo effetto protettivo è soprattutto dovuto alla presenza in questi vegetali dei glucosinolati, i cui principali derivati metabolici (gli isotiocianati) hanno dimostrato proprietà anticancro in numerosi studi. Queste proprietà, soprattutto nei confronti di alcuni specifici tumori sono state confermate anche in alcuni studi epidemiologici (cioè fatti sulla popolazione umana). Sulla rivista Annals of Oncology  del 10 febbraio 2012 è comparsa la revisione di una serie di studi effettuati in Italia e Svizzera tra il 1991 e il 2009 che avevano per oggetto la possibile associazione tra consumo di Crucifere e rischio di sviluppare una malattia tumorale. Dall’analisi dei risultati (quasi 12500 i casi di tumore esaminati, confrontati con 11500 controlli) emerge che quando i consumi di cavolo sono di almeno una porzione a settimana il rischio diminuisce significativamente per i tumori della cavità orale, dell’esofago, del colon-retto, della mammella e del rene. Una preziosa conferma (anche per l’imponenza dei numeri) che testimonia, ormai definitivamente, l’utilità della frequente presenza di una porzione di cavoli sulla nostra tavola. Non vi fanno ancora più voglia i cavoli cappucci estivi, croccanti e teneri? Vi basta affettarli sottilmente e condirli con olio, sale e uno spruzzo di limone. Che meraviglia!

(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)