martedì 26 agosto 2014

RISO NERO VENERE



Fra qualche giorno, la pubblicità televisiva dei gelati e del tè pronto sarà rimpiazzata in buona parte da quella dei farmaci. La stagione fredda si sta avvicinando e i produttori di farmaci non si fanno trovare impreparati. Mal di gola, tosse, febbre e sintomi influenzali sono i nemici da debellare. Naturalmente per continuare a fare quello che si faceva prima, a tavola e non solo, con gli stessi ritmi e le stesse modalità. Si propone, sotto sotto, una logica demenziale: eliminare il più presto possibile i sintomi che l’organismo produce durante lo sforzo di ritornare in salute. Un po’ come se disattivassimo la spia rossa che si accende sul cruscotto per non essere disturbati da quel fastidioso lampeggiare… La logica è quella del supermercato: la confezione extra large (del famoso antidolorifico) costa meno. E poi, vuoi mettere, in famiglia ce n’è sempre bisogno. Gli avvelenamenti da farmaci (solo in minima parte causati da intenzioni suicide) costituiscono ormai una causa di morte molto rilevante, paragonabile agli incidenti stradali. Al 16° congresso della Società Italiana di Tossicologia (Giardini Naxos-ME, marzo 2012)è stata comunicata la casistica del Centro Antiveleni (CAV) del Policlinico Umberto I di Roma riguardo l’intossicazione da paracetamolo (un diffusissimo farmaco antifebbrile, molto utilizzato in pediatria). Il 37% delle chiamate al CAV erano dovute ad intossicazioni da farmaci. Nel 5% dei casi il farmaco in questione era il paracetamolo, venduto senza ricetta e, anche per questo, con la rassicurante nomea che, quindi, male non può fare. Il paracetamolo, in realtà, è il principale farmaco utilizzato nei tentativi di suicidio nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti (Bio Med Central-Public Health, 2011, 11:460). Scusate lo sfogo e torniamo in cucina (piuttosto che in farmacia). In cucina fabbrichiamo (volendo) la nostra salute.
Settembre è il mese del riso. Si raccoglie quanto seminato nella scorsa primavera e viene commercializzato il raccolto dell’anno precedente, il riso “nuovo”. Utilizziamo per questa ricetta il riso Venere nero integrale. Il riso Venere, una varietà assai pregiata, ha un gradevole aroma e come tutti i risi integrali contiene un notevole quantitativo di silicio utile per la formazione e la riparazione di tutti i tessuti dell’organismo. Ha inoltre un contenuto di ferro e di sostanze protettive (antociani) notevolmente superiore agli altri tipi di riso. In Italia è coltivato solo in un’area ristretta tra Piemonte e Lombardia.

Insalata di riso nero

2 bicchieri di riso nero integrale
1 melanzana
2 zucchine
1 spicchio di aglio
1 cipolla
1 cucchiaio di capperi
2 cucchiai di semi di girasole
4 cucchiai di mandorle sgusciate
peperoncino in polvere
maggiorana fresca
sale
3 cucchiai di olio

Fate cuocere il riso in 4 bicchieri d’acqua leggermente salata. Tenete il fuoco molto basso e la pentola sempre coperta. Non mescolate mai. Ci vorrà circa un’oretta. Affettate cipolla e aglio e fate stufare nell’olio per qualche minuto. Nel frattempo tagliate a cubetti le zucchine e la melanzana. Aggiungete alla cipolla le verdure, gli aromi e i semi di girasole e continuate la cottura per qualche minuto (è meglio che le verdure rimangano croccanti). Quando il riso è cotto fatelo intiepidire e poi mescolatelo alle verdure. Disponetelo su un piatto da portata e spolverate con le mandorle spellate (basta lasciarle nell’acqua calda per 5 minuti), tostate leggermente e poi tritate grossolanamente. Da accompagnare con una insalata verde.  

(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)

 

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