mercoledì 29 luglio 2015

VITAMINA D E FIBROMA UTERINO



Una buona parte dell'estate è ormai alle nostre spalle. Eppure siamo ancora in tempo per approfittarne. Delle belle giornate di sole, intendo. Nelle settimane che abbiamo davanti la luce del nostro astro di riferimento è ancora in grado, arrivando sulla nostra pelle, di produrre una buona quantità di preziosa vitamina D. Su questa sostanza negli ultimi anni si sono concentrati i ricercatori, attirati dal fatto che questa vitamina (nota soprattutto per influenzare il metabolismo del calcio e la robustezza dello scheletro) si sta dimostrando indispensabile anche per altri organi e funzioni del nostro organismo. Come ad esempio, il rischio di fibroma, un tumore benigno che costituisce la principale causa di asportazione dell’utero. Uno studio pubblicato sulla rivista Epidemiology(2013, 24(3):447-453) ha rivelato che le donne con livelli sufficientemente elevati di vitamina D, hanno un terzo di probabilità in meno di sviluppare fibromi uterini.

I ricercatori dell'Istituto nazionale di scienze della salute ambientale (USA) hanno esaminato la documentazione sanitaria di 1.036 donne. Incrociando i dati di etnia, età della prima mestruazione, storia di gravidanze e indice di massa corporea, i ricercatori hanno scoperto che la probabilità di sviluppare fibromi era più bassa del 32% nelle donne con livelli sufficientemente elevati di vitamina D. Una esposizione alla luce solare di almeno un'ora al giorno nella bella stagione ha abbassato le probabilità di fibromi del 40%. Semplice e meno costoso di qualsiasi farmaco o integratore.


(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)

venerdì 17 luglio 2015

IL TELEFONO MEGLIO DEI FIGLI?



Non sono un gran frequentatore di pizzerie e ristoranti. Preferisco di gran lunga ricavarmi del tempo per trafficare un po’ in cucina, a beneficio di famigliari e amici: spesso bastano poco più di dieci minuti per fare felici i nostri commensali, in mezz’ora si fanno grandi pietanze. Tuttavia, qualche volta, la ritualità delle relazioni umane consiglia di rendere più solenne un pasto andando al ristorante. È ovvio che i riti sono importanti per la nostra salute fisica e mentale e quindi non è bene sottrarvisi sistematicamente. In quelle occasioni, una buona parte della soddisfazione sta non solo nell’assaporare cibi squisiti e nel servizio cordiale e preciso, ma anche nell’osservare chi ci sta intorno. È capitato anche a me di cogliere quanto descritto dai ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’università di Boston (USA) (Pediatrics online10 Marzo 2014). Analizzando il comportamento al ristorante o nel fast-food di diverse decine di genitori con figli (tra 0 e 10 anni), si sono accorti che la stragrande maggioranza degli adulti era costantemente impegnata a digitare o osservare lo schermo del telefonino invece che nella indispensabile e feconda relazione con i bambini. Tra l’altro, proprio questi genitori erano quelli che reagivano con maggior durezza quando il comportamento dei piccoli diventava scorretto o richiedeva insistentemente maggiore attenzione. Non servono commenti. 


(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)

venerdì 10 luglio 2015

BARRETTE ENERGETICHE PER CICLISTI


Sull'ultimo numero di Ruotalibera, la bella rivista dell'associazione FIAB-Amici della Bicicletta di Verona (di cui sono socio), potete leggere la mia proposta per realizzare con le vostre mani pratiche e salutari barrette da consumare durante una gita in bicicletta. La trovate a pagina 17.




giovedì 9 luglio 2015

LA TREBBIATURA E LE MELANZANE (CON RICETTA)



Si è ormai conclusa, dalle nostre parti, la mietitura e la trebbiatura del frumento. Oggi macchine moderne,
manovrate da un solo operatore chiuso in cabina, portano a termine asetticamente questa incombenza. Quando ero ragazzo, la finestra della mia cucina si affacciava su una antica e allora attivissima corte agricola, la corte dei Bianconi. Mano a mano che si avvicinava la metà di giugno entravo in fibrillazione. Non solo perché l’anno scolastico arrivava finalmente alla conclusione e si schiudeva la radiosa e lunga stagione delle vacanze. Ma anche perché nella corte dei Bianconi arrivava la trebbiatrice, un imponente arnese in legno e ferro, colorato di rosso e giallo, più grande di un autotreno. Quando la trebbiatrice entrava in funzione, tra pulegge rotanti, larghe cinghie di collegamento con il trattore, un rumore infernale e una nuvola di polvere, io sapevo che se non volevo tirarmi addosso le urla preoccupate di chi stava faticosamente lavorando (alle quali seguiva ovviamente l’ordine di rientrare in casa), dovevo stare buono e seminascosto in un angolo ad osservare. Tanto mi bastava. Anche perché lo spettacolo era, ai miei occhi e alle mie orecchie, veramente imponente. Nulla sapevo del frumento e del ruolo fondamentale che da millenni questo cereale svolgeva nell’alimentazione umana, ma il rituale scenografico e grandioso della trebbiatura me ne faceva intuire l’importanza.
Rispetto ad allora il frumento che cresce nei campi è diventato più basso: dai 130-150 centimetri degli anni Sessanta ai 70 dell’attuale frumento ibrido Creso e derivati (il che ha reso impossibile, tra l’altro, giocare a nascondino nei campi di grano). Un’ultima questione ha a che fare con le proteine contenute nel grano (forse non lo sapevate, ma il frumento fornisce da solo un quarto di tutte le proteine della dieta umana globale). Ricercatori dell'università della California (NatureClimate Change online 6 Aprile 2014) hanno scoperto che l’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica nell'aria (una delle conseguenze dell’inquinamento) limita la capacità dei vegetali di produrre proteine. In particolare, si può osservare una riduzione media del 3% della disponibilità di proteine di origine vegetale per l'alimentazione umana. Non è una bella notizia.

Melanzane ripiene con bulghur al pomodoro e olive (4 porzioni)

Un bicchiere di bulghur
5 pomodori ben maturi
4 melanzane lunghe
80 g di olive nere
30 g di mandorle
30 g di semi di girasole
uno spicchio d'aglio
olio extra vergine d’oliva
sale

Coprite il bulghur con due bicchieri di acqua. Aggiungete un pizzico di sale e fate sobbollire a pentola coperta per 20 minuti.
Nel frattempo, eliminate i piccioli dalle melanzane, lavatele e tagliatele tagliate a metà per il lungo. Con un coltello affilato scavate la polpa lasciandone mezzo centimetro attaccata alla buccia. Salate le melanzane e sistematele capovolte in uno scolapasta per far perdere il succo. Tritate l'aglio e fatelo scaldare con 2 cucchiai d'olio, aggiungete la polpa tritata delle melanzane, salate e fate cuocere a fuoco basso per qualche minuto.
Lavate i pomodori, eliminate i semi e tagliateli a cubetti. Tritate le olive. Polverizzate in un tritatutto le mandorle e i semi di girasole. Mettete in una ciotola il bulghur, la polpa cotta, le olive, i dadini di pomodoro e i semi polverizzati e mescolate con cura. Sciacquate rapidamente le melanzane, asciugatele con un telo e farcitele con il composto. Disponetele in una teglia foderata con carta da forno, condite con un filo d’olio e infornate a 180 °C per almeno mezz’ora. Consumatele a temperatura ambiente dopo almeno 3-4 ore.