martedì 27 ottobre 2020

CARNE VEGANA: E' VERAMENTE UNA SCELTA SALUTISTICA?

Vi invito a leggere un articolo a firma di Giuliana Lomazzi comparso oggi sul FQMagazine a proposito della recente decisione del Parlamento UE sulla denominazione dei prodotti vegetali che imitano nel sapore e consistenza quelli derivati dalla carne. Lo trovate, assieme a un mio brevissimo commento, a questo link: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/27/ecco-come-e-fatta-davvero-la-carne-vegana/5981193/ 


lunedì 19 ottobre 2020

PATATE: SI', MA...


RICEVO E PUBBLICO:


Amo molto le patate e le mangio spesso. Qualche conoscente mi mette in guardia e mi dice che non fanno bene. Ma non contengono carboidrati come i cereali? Potrebbe chiarirmi questo dubbio?


Sul fatto che la patata contenga carboidrati il lettore ha ragione: nel tubero se ne trovano circa il 18%. Ma altri alimenti comuni ne sono nettamente più ricchi come, ad esempio, il frumento 65%, il pane integrale 48,5%, la farina di mais 80%, i legumi secchi 47-48%. Per quanto riguarda le fibre, nutrienti assai importanti per la prevenzione della patologia cardiovascolare (e non solo), la patata ne contiene circa l’1,6%, mentre nella farina integrale di frumento se ne trova l’8% e nei legumi dal 14 al 17%. Questi dati aiutano, almeno in parte, a spiegare come mai sulla patata non esistano studi specifici che ne testimonino in modo chiaro l’utilità nella prevenzione dei tumori o delle malattie degenerative. Per lo meno con la certezza scientifica con la quale numerosi altri alimenti come cereali, legumi, frutta e verdura sono invece ritenuti assai utili per l’organismo. È noto, inoltre, che i diabetici e coloro che, per costituzione o familiarità, sono predisposti verso questa e altre malattie metaboliche dovrebbero mantenere il livello di glucosio sanguigno (la glicemia) entro i limiti fisiologici. Evitandone soprattutto l’eccessivo innalzamento dopo il pasto. Per questo è utile conoscere l’indice glicemico degli alimenti. Questo valore è espresso da un numero che confronta l’innalzamento della glicemia dopo il pasto provocata da uno specifico alimento con quella di un alimento di riferimento (il pane bianco, il cui indice è fissato convenzionalmente a 100). La patata è, di fatto, uno degli alimenti con indice glicemico più elevato. Soprattutto se confrontata con altre fonti di carboidrati come i legumi e la pasta. Questi ultimi alimenti andrebbero dunque preferiti da tutti coloro che sono predisposti verso il diabete, l’obesità, l’ipercolesterolemia, ecc. In ogni caso, a beneficio di coloro che amano le patate, occorre precisare che consumare le patate assieme con ortaggi ricchi di fibre (carciofi, cavoli, cicoria, funghi, carote, radicchio, ecc.) consente di limitare gli sbalzi glicemici. Le fibre infatti rallentano l’assorbimento di glucosio e mantengono tendenzialmente costante nel tempo il valore della glicemia. Inoltre potrà far piacere sapere che in uno studio pubblicato nel 2005 sulla rivista scientifica European Journal of Clinical Nutrition si è riscontrato che la variazione della glicemia dopo un pasto a base di patate ha subito una riduzione del 43% semplicemente aggiungendo un po’ di aceto ai tuberi. 

In conclusione, la patata non andrebbe considerata semplicemente una valida, semplice e gustosa alternativa a lattuga, finocchi e radicchi. E nemmeno a pasta, riso integrale e fiocchi d’avena. Per i bambini, ad esempio, non è la stessa cosa mangiare un piatto di patate oppure un piatto di spaghetti. Senza demonizzare questo tubero (c’è pur sempre una bella differenza tra le patate cotte al vapore con la loro buccia e condite con olio extra vergine d’oliva e una purea istantanea realizzata con preparati in busta), occorre tuttavia ribadire che in una dieta sana gli ortaggi (crudi e cotti), i cereali e i legumi non possono essere sbrigativamente sostituiti dalle patate. 

 

giovedì 1 ottobre 2020

I NOSTRI AMICI LEGUMI



 E' uscito sull'ultimo numero della rivista BIOLCALENDA un mio articolo sui legumi. Lo potete leggere qui.