martedì 9 aprile 2013

INQUINAMENTO AMBIENTALE E DECLINO COGNITIVO



Aumentano i soggetti che sviluppano demenze, ma migliorano anche le conoscenze su queste drammatiche
patologie. Si tratta indubbiamente di malattie favorite anche dal fatto che la speranza di vita è notevolmente aumentata. Tuttavia, si stanno delineando sempre più chiaramente alcuni fattori di rischio legati allo stile di vita e all’influenza dell’ambiente. Diverse ricerche, ad esempio, sottolineano il ruolo determinante di alcuni squilibri dietetici (eccesso di proteine animali, carenza di vegetali freschi). Un recente studio statunitense (Archives of Internal Medicine 2012 Feb 13;172(3):219-27) suggerisce una relazione tra inquinamento ambientale e decadimento cognitivo negli anziani. Circa 20mila donne americane con età da 70 a 81 anni sono state sottoposte ad una serie di test cognitivi, i cui risultati erano poi incrociati con i livelli di inquinamento dei luoghi di residenza. Le donne esposte ai più alti livelli di inquinamento ambientale mostravano un declino cognitivo più consistente rispetto alle donne non esposte. L’inquinamento ambientale si dimostra sempre più come causa e concausa fondamentale per numerose patologie croniche e degenerative (infarto cardiaco, ictus, tumori, ecc.). Inoltre, gli studi sull’epigenoma (si tratta di quella parte di materiale genetico cellulare che ha il compito di regolare il funzionamento del DNA) stanno ormai dimostrando chiaramente che le conseguenze dell’inquinamento saranno massimamente evidenti tra 1-2 generazioni. Occorre darsi da fare. Subito.


(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)


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