mercoledì 13 luglio 2016

BENEDETTI L'ANGURIA E IL MELONE




Angurie e meloni sono una vera benedizione: la loro straordinaria capacità dissetante contribuisce non poco a ristorare l’organismo messo alla prova dalla canicola estiva. Effettivamente, sono frutti molto ricchi d’acqua e di sali minerali, elementi indispensabili per garantire all’organismo una ottimale capacità di adattamento al difficile clima caldo-umido tipico delle nostre estati.
L’acqua e i sali minerali, tuttavia, non sono le sole sostanze nutrienti presenti in questi frutti. Oggi il melone e l’anguria sono valorizzati anche in relazione al loro prezioso contenuto in micronutrienti e sostanze antiossidanti.
Nel melone, ad esempio, una porzione di soli 500 g (sufficiente per una fresca colazione o per uno spuntino pomeridiano) apporta solo 160 calorie, ma fornisce ben 950 mcg di caroteni (precursori della vitamina A) e 160 mg di vitamina C. E’ opportuno ricordare che il fabbisogno giornaliero di queste vitamine è rispettivamente di 700-800 mcg e di 50-60 mg!
I caroteni hanno dimostrato di possedere importanti proprietà protettive. In sinergia con la vitamina C contribuiscono alla riduzione del rischio per diversi tipi di tumori, assieme alla vitamina E (si trova nei semi oleosi) riducono l’incidenza di maculopatia da invecchiamento (una patologia della retina che, nelle persone anziane, determina frequentemente una grave perdita delle capacità visive) e, infine, abbassano il rischio di ictus. 

Il potassio
Il minerale più abbondante in questi frutti estivi è il potassio. Una porzione di anguria o di melone (500-1000 g) ne contiene dai 1500 ai 3300 mg. La sudorazione, abbondante durante la stagione calda, arriva a disperdere anche 3 g di potassio in una sola giornata. La carenza di potassio provoca stanchezza, debolezza muscolare, alterazioni del sistema nervoso e dell’attività cardiaca.

Meglio da soli e non troppo freddi
Largo dunque all’anguria e al melone, che ci aiutano a sopportare al meglio la calura estiva.
Attenzione, però! Se consumati eccessivamente freddi, ma soprattutto durante o subito dopo un pasto, il melone e l’anguria possono creare un notevole rallentamento della digestione che a volte può accompagnarsi a sgradevoli disturbi come emicranie, acidità di stomaco, dolori addominali, flatulenze, ecc. Quando non si arriva addirittura ad una pericolosa congestione. Per evitare queste spiacevoli evenienze, l’ideale è consumarli lontano dai pasti principali, a stomaco vuoto, come spuntino o merenda. Oppure da soli, in pasti di sola frutta.


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