lunedì 17 ottobre 2016

IL RAFFREDDORE SI PREVIENE ANCHE A TAVOLA




L’allontanarsi della bella stagione e l’abbassamento della temperatura, la ripresa a pieno ritmo dell’attività scolastica e lavorativa (con lo stress relativo), l’aumento dell’inquinamento atmosferico soprattutto nelle zone urbane (per il traffico motorizzato e l’accensione dei riscaldamenti domestici) sono tutti fattori che possono giustificare l’incremento delle cosiddette malattie da raffreddamento che, a partire da queste settimane, diventano decisamente più frequenti.
Stiamo parlando ovviamente di raffreddori, ma anche di sinusiti, di mal di gola (laringiti e faringiti), di tonsilliti, di tracheiti fino alle più serie bronchiti e polmoniti. Nei bambini è anche frequente l’interessamento dell’orecchio medio, con otiti catarrali spesso molto dolorose. Da ricordare infine gli episodi febbrili, definiti spesso come “influenzali”.
Al di là del disagio soggettivo che indubbiamente comportano, questi problemi non sono quasi mai gravi (salvo il caso di chi è già in difficoltà per una patologia cronica come, ad esempio, l’insufficienza renale, una cardiopatia, una bronchite cronica oppure semplicemente ha un’età avanzata). Tuttavia una loro frequente ripetizione e, soprattutto, le conseguenze di un sistematico trattamento farmacologico (spesso autoprescritto e talora sovradimensionato rispetto alle effettive necessità) possono incidere negativamente sul benessere e sulla qualità della vita.

Alimentazione e sistema immunitario
L’accento messo sulle cause ambientali non deve tuttavia far passare in secondo piano il fatto che anche lo stile di vita (l’insieme di attività fisica, alimentazione, riposo, emozioni, ecc.) concorre a mantenere alta o, al contrario, a deprimere l’efficienza del sistema immunitario. Altrimenti non ci potremmo spiegare come mai, a parità di condizioni ambientali, solo una parte di coloro che lavorano nello stesso ufficio, che frequentano la stessa classe o che vivono nella stessa famiglia si ammala. Evidentemente in quelli che rimangono sani il sistema difensivo dell’organismo ha funzionato a dovere.
In particolare, è noto da tempo che le abitudini alimentari influiscono in modo preciso anche sul buon funzionamento del sistema immunitario.
Il consumo prevalente di cereali raffinati (che mancano non solo di fibre, ma anche e soprattutto di vitamine, di oligoelementi, di aminoacidi), la scarsità di vegetali freschi e di stagione, l’eccesso di proteine e di zucchero, gli additivi presenti in moltissimi alimenti mangiati giornalmente da grandi e piccoli sono tutti elementi che caratterizzano una alimentazione di scarso pregio che non aiuta certo l'efficacia dell'immunità naturale.

Il consumo giornaliero di cereali completi (soprattutto di riso integrale e pane integrale di buona qualità e lungamente lievitato con pastella acida) e di vegetali freschi e di stagione (una porzione di frutta e due di ortaggi crudi) costituiscono un primo passo importante. Anche i semi oleosi (noci, mandorle, nocciole, semi di girasole...) andrebbero integrati ogni giorno nella dieta (un cucchiaio al giorno per gli adulti, mezzo cucchiaio per i bambini). Il lievito di birra (3-4 compresse al giorno durante il pasto), lo yogurt e le verdure lacto-fermentate (come i digeribilissimi crauti) mantengono attiva la flora batterica intestinale, la cui positiva interazione con il sistema immunitario è nota da tempo.

Alcuni alimenti interessanti
Meritano di essere ricordati alcuni nutrienti e gli alimenti che li contengono, interessanti nel promuovere attivamente un buon funzionamento del sistema immunitario.
  • Vitamina A: è attiva contro i virus e neutralizza i radicali liberi. Si trova in verdure verdi a foglia larga, prezzemolo, carote, broccoli, zucche, arance, mandarini, patate dolci, tuorlo d’uovo.
  • Vitamina C: un’alta concentrazione di questa vitamina nei globuli bianchi aumenta la produzione di interferone, una sostanza naturale attiva contro i virus; migliora la produzione di anticorpi; neutralizza i radicali liberi. Si trova in tutta la frutta e le verdure fresche.
  • Vitamina E: migliora l'azione dei globuli bianchi; potenzia l'attività del selenio. Si trova in fagioli, piselli, noci, mandorle, semi di girasole, germe di grano, olio di oliva extra vergine.
Ecco infine tre minerali indispensabili che, in vario modo, agiscono stimolando l’efficienza immunitaria. Si trovano soprattutto in funghi, cavoli, lievito di birra, cereali integrali, cipolle, sesamo, noci, mandorle, piselli freschi e secchi, fiocchi d'avena, prugne secche, uvetta, datteri.
  • Selenio: riduce i danni ai tessuti provocati dalle infiammazioni; neutralizza le sostanze cancerogene; favorisce l’azione delle vitamine A, C, E.
  • Zinco: potenzia i globuli bianchi e la produzione di anticorpi; inibisce la moltiplicazione di molti virus.
  • Ferro: la sua carenza determina una ridotta attività del sistema linfatico e una alterata funzione dei globuli bianchi.

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