venerdì 12 giugno 2020

ANCORA SULLO ZUCCHERO


Ancora sullo zucchero.  Qualcuno, spazientito, penserà: “Ma non saranno energie buttate? E poi, in fondo, che cosa vuoi che siano pochi grammi. Un cucchiaino di zucchero non ha mai fatto male a nessuno. Mia nonna, infatti…”. Eccetera, eccetera. Ci richiama alla cruda e triste realtà un accorato appello che viene dai medici e ricercatori dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: “Troppo fruttosio danneggia il fegato dei bambini. Ogni grammo in più rispetto al fabbisogno giornaliero (circa 25 grammi) accresce di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche gravi come l’accumulo eccessivo di grasso nel fegato”. È quanto emerso da uno studio condotto dall’ospedale pediatrico tra il 2012 e il 2016 su 271 bambini e ragazzi affetti da fegato grasso e pubblicati sulla rivista Journal of Hepatology volume 66, 5 (May 2017).
Il fruttosio è uno zucchero naturale presente in diversi alimenti, soprattutto nella frutta ma anche nei vegetali e nelle farine utilizzate per pasta, pane e pizza. È importante sottolineare che  il consumo di fruttosio naturalmente contenuto nei cibi non provoca alcun effetto negativo. Il problema è costituito dal fruttosio presente negli sciroppi e nei dolcificanti largamente utilizzati dall’industria nelle varie preparazioni alimentari (marmellate, bevande, merendine, succhi di frutta, caramelle). Basti pensare che una sola lattina di bevanda zuccherata contiene il doppio della quantità giornaliera di fruttosio consentita per l’età pediatrica. Concludono i ricercatori: “Gli spuntini dei bambini dovranno essere solo eccezionalmente (e non regolarmente) a base di succhi di frutta o merendine confezionate”.

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