venerdì 12 ottobre 2012

CHI DORME NON PIGLIA PESCI, MA AIUTA IL CUORE

Secondo le osservazioni degli specialisti dell’Associazione italiana di medicina del sonno, il 67% di chi soffre d’insonnia presenta anche disturbi cardiovascolari. Disturbi che sono aggravati (e spesso direttamente causati) dalle alterazioni del sonno.

Chi dorme meno mangia di più
Le ragioni di questa associazione quanto meno curiosa (ma sulla quale ci sono ormai pochi dubbi) sono diverse. Durante le ore di sonno viene secreta la leptina, un ormone che diminuisce l’appetito e regola il senso di sazietà, mentre viene ridotta la produzione di cortisolo. Il cortisolo è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che, tra l’altro, aumenta la formazione di tessuto adiposo e incrementa la glicemia. Dunque, quando si dorme poco è meno facile il controllo dell’appetito e l’organismo tende più facilmente all’accumulo di peso. Come se non bastasse, la scarsità di sonno stimola la secrezione di grelina, ormone che incrementa l’appetito. Probabilmente anche per questo motivo molti insonni mangiano qualcosa durante la notte. È facile capire come l’incrociarsi di tutte queste condizioni favorisca il manifestarsi di problemi di sovrappeso e di obesità. I quali, a loro volta, peggiorano la qualità del sonno e aumentano il rischio di cardiopatie.

Non è mai troppo presto
Un sonno soddisfacente (come durata e come qualità) sembra dunque rappresentare un fattore cruciale per ilmantenimento di un corretto peso corporeo e per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. A partire dall’infanzia.
È infatti noto da tempo che l’obesità nella prima infanzia aumenta la probabilità che in età adulta si manifestino patologie come ipertensione, aumento dei grassi nel sangue, diabete e altre. A questo proposito, una recente ricerca ha attirato l’attenzione ancora una volta sul sonno e in particolare sulla sua durata (Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine 2008;162(4):305-311). In altre parole, i bambini che dormono meno hanno una probabilità maggiore di accumulare sovrappeso e obesità. Proprio come capita agli adulti. È opportuno richiamare l’attenzione dei genitori, oltre che sulla dieta (la quale dovrebbe adeguarsi alle esigenze fisiologiche dell’organismo), anche sul fatto ormai del tutto assodato che il tempo passato davanti alla televisione predispone all’aumento di peso (nei bambini, ma anche negli adulti).
Giocare di più, a letto presto e meno televisione. Sembrano i semplici consigli di qualche nonno brontolone e antiquato, mentre sono i suggerimenti che si ricavano dalla moderna ricerca scientifica. Validi per i bambini, ma anche per chi è già cresciuto da un pezzo.

(Dal mio libro LA DIETA DEL CUORE, Edizioni ADV, Firenze)

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