
Esistono infine alcuni alimenti da utilizzare con cautela o da evitare del tutto perché impartiscono al latte un gusto che può non essere gradito al piccolo. Si tratta di cipolla, aglio, porri, cavoli e asparagi. Altre piante, come i carciofi e la menta, limitano la produzione del latte.
Non dovrebbe essere necessario, ma è bene richiamare l’attenzione anche sul fatto che la nicotina, la caffeina, l’alcol e gran parte dei farmaci consumati dalla madre si ritrovano nel latte e il loro uso deve essere del tutto eccezionale o, se possibile, abolito. Un’integrazione con lievito di birra e con polline (un cucchiaio
di ciascuno al giorno) apporta i necessari supplementi vitaminici e minerali in misura più che sufficiente, se l’alimentazione complessiva è di buona qualità. Alcune piante favoriscono la montata lattea e rendono il gusto del latte migliore.
Ecco un’ottima tisana, da bere in ragione di una tazza dopo ogni poppata, anche per garantire il necessario e abbondante apporto di liquidi. Mescolate in parti uguali semi di finocchio e di anice verde, camomilla, liquirizia e luppolo. Mettete 4 cucchiai colmi di questa miscela in un litro d’acqua bollente e poi filtrate. Bevete senza dolcificare.
Non bisogna infine dimenticare che il miglior alimento per la madre che allatta è la fiducia in se stessa e il rapporto d’amore che la lega al suo piccolo.
(Tratto dal mio libro IL CIBO IN GRAVIDANZA)
Nessun commento:
Posta un commento