martedì 24 gennaio 2017

CIPOLLE E CIPOLLOTTI PER L'ARTROSI




Tra qualche settimana saranno disponibili le cipolle fresche dette anche cipollotti. Sono ortaggi particolarmente piacevoli perché il sapore piccante tipico di questo vegetale è all'inizio della stagione poco pronunciato. È dunque questo il tempo per portare con maggior frequenza cipolle e cipollotti in tavola, anche per approfittare delle notevoli proprietà terapeutiche. La cipolla, infatti, attiva tutte le funzioni organiche, è antibatterica e antinfettiva, stimola la funzionalità renale favorendo l'eliminazione delle scorie azotate, combatte i vermi intestinali.
Il suo consumo è, inoltre, particolarmente consigliato ai diabetici e ai soggetti a rischio dal punto di vista cardiovascolare. Che la cipolla influisse positivamente sulla glicemia lo si sapeva almeno dal 1923. Ulteriori conferme sono arrivate da numerose ricerche effettuate soprattutto nel decennio tra il 1970 e il 1980. Il consumo regolare di questo ortaggio riduce il rischio di malattie cardiovascolari, visto che abbassa il tasso di colesterolo e riduce la viscosità sanguigna.
L’effetto diuretico della cipolla e del suo decotto è noto a tutti. Il rinnovamento del sangue e dei liquidi organici promosso dalla cipolla e il ringiovanimento cellulare che ne consegue hanno un effetto benefico su tutte le persone che soffrono di artrite e artrosi, di iperuricemia e di gotta, di dolori muscolari.
Non dimentichiamo inoltre che un'altra interessante proprietà della cipolla è quella batteriostatica e antibiotica, particolarmente utile soprattutto nelle infiammazioni delle vie respiratorie e nelle sindromi influenzali. Perfino nelle squame secche più esterne del bulbo si sono trovate sostanze disinfettanti attive nei confronti dei funghi patogeni. Negli anni Quaranta del secolo scorso, quando gli antibiotici non erano ancora disponibili, sono state fatte interessanti sperimentazioni nella medicazione di ferite e di piaghe purulente utilizzando una pasta di cipolla cruda tritata. Pur non essendo la cipolla applicata direttamente sulla ferita, i tessuti lesionati erano esposti ai suoi vapori. Ebbene, già dopo le prime applicazioni il dolore, il cattivo odore e la suppurazione erano scomparsi, mentre iniziava prontamente la cicatrizzazione della lesione.

Alcuni suggerimenti per il consumo e l’eventuale impiego terapeutico

La cottura della cipolla inattiva gran parte dei suoi principi terapeutici e quindi il modo migliore di approfittare
delle proprietà benefiche di questo ortaggio è di consumarlo crudo, mescolato alle insalate. Oppure è possibile preparare delle invitanti tartine con una fetta di pane integrale coperta da cipolla affettata e previamente macerata qualche ora in buon olio extra vergine d’oliva e un po’ di succo di limone in modo da attenuarne il tipico sapore.
Se amate le cipolle lessate, cuocetele a vapore e recuperatene l’acqua di cottura, ricca di minerali. La potrete utilizzare come salutare decotto oppure per integrare minestre e minestroni o, infine, come fondo per saporite besciamelle.
Nel caso aveste bisogno di una terapia prolungata (consigliatevi però con un medico esperto), potete preparare in casa una tintura di cipolla mettendo 100 g di cipolla fresca tritata a macerare in 300 g di alcol a 70° per 15 giorni. Filtrate e spremete. Prendetene un cucchiaio al giorno diluito in acqua.

Qualche controindicazione
In alcune persone particolarmente sensibili l’assunzione di cipolla determina un notevole rallentamento della digestione e, soprattutto, un aumento delle secrezioni acide dello stomaco. Va da sé, quindi, che la cipolla non può essere consumata in quantità abbondante da coloro che soffrono di gastrite, ulcera gastrica e reflusso gastroesofageo.

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