martedì 10 luglio 2012

DORMIAMOCI SOPRA


Che il diabete sia una malattia complessa è cosa nota. La riduzione del rischio non passa sicuramente attraverso la semplicistica sostituzione del cucchiaino di zucchero nel caffè con una pillolina di dolcificante sintetico. Molto meglio modificare lo stile di vita. A questo proposito, guardate un po’ cosa suggeriscono i risultati di una ricerca effettuata presso il Leiden University Medical Center (in Olanda) e pubblicata nella rivista online Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism del 6 aprile 2010.
La resistenza delle cellule all’azione dell’insulina è uno dei meccanismi principali che portano verso lo sviluppo della malattia diabetica. Ebbene, i ricercatori olandesi hanno scoperto che dormire poco riduce la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina. Nel corso dell'ultimo decennio dormiamo sempre meno e, nello stesso tempo, c’è stato un deciso aumento dei casi di resistenza all'insulina e di diabete di tipo 2. Tutto questo non è certamente un caso, osservano i ricercatori olandesi. Non solo perché studi precedenti avevano già indicato che la riduzione della durata delle ore di sonno per svariate notti consecutive comportava alterazioni nei meccanismi di regolazione della glicemia, ma anche perché questo studio dimostra che le variazioni indesiderate del metabolismo si verificano già dopo una sola notte nella quale si dorme meno. È ovvio che il prossimo passo dovrà essere quello di stabilire se un aumento delle ore di sonno possa contribuire alla stabilizzazione della glicemia nei diabetici. Nel frattempo, dormiamoci sopra.

(Dalla mia rubrica Vegetariando nella rivista Vita e Salute

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