lunedì 16 marzo 2015

BIBITE GASATE "VERDI"



Anche uno dei prodotti più problematici in commercio si tinge di verde. Deleterie per la salute (obesità, diabete, osteoporosi, carie, ecc.) ed ecologicamente dannose (impiego, trasporto e dispersione nell’ambiente per futili motivi di miliardi di contenitori di plastica e di alluminio), le bibite gasate si danno una riverniciata all’immagine, sfruttando una sensibilità dei consumatori.
I grossi produttori multinazionali stanno investendo milioni di dollari per produrre una bottiglia interamente vegetale, fatta di “bioplastica” per sostituire i materiali non rinnovabili di origine petrol­chimica (la plastica vera, derivata dal petro­lio).
Dalla fine del 2009 è già in commercio una bottiglia composta per il 30% da risorse vegetali. Ne sono state vendute per ora dieci miliardi di pezzi, in 20 Paesi. Le multinazionali sostengono che è d’obbligo pas­sare alla bottiglia totalmente “vegetale” perché le previsioni sono che entro il 2020 il consumo di bibite gassate raddoppierà arrivando a 3 miliardi di bottiglie al giorno (senza contare le lattine, ovviamente). Insom­ma, la logica è questa: via libera alle bevan­de spazzatura, purché l'involucro sia “verde”. Una bella sfacciataggine, non c’è che dire. Senza contare che l’aumentato utilizzo di materiale organico vegetale (le cosiddette biomasse) porterà altri problemi come l’ampliamento delle deforestazioni in Africa, Asia e Sud America. Come si dice: “Peggio la pezza del buco”.


(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)

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