lunedì 17 dicembre 2012

CIOCCOLATO PER IL CUORE


Il cioccolato fa bene al cuore. Una affermazione che sarebbe stata ritenuta, fino ad una decina di anni fa, inconsueta e decisamente controcorrente. Per molto tempo, infatti, del cacao e del cioccolato si sono sottolineati soprattutto gli aspetti poco salutari come, ad esempio, la grande quantità di grassi e il conseguente importante contenuto calorico.

Il cioccolato è effettivamente un alimento molto energetico e il suo consumo è stato consigliato soprattutto agli sportivi, mentre era solo tollerato per i bambini o per i golosi e addirittura esplicitamente proibito a chi soffriva di ipertensione, cardiopatie, diabete.

Eppure, che occorresse un approfondimento su queste questioni era probabilmente suggerito non solo dal fatto che le popolazioni Maya e Azteche ritenessero la pianta del cacao un dono degli dei fatto all’umanità per alleviarne la fatica, ma anche perché gli europei del diciassettesimo secolo lodavano il cioccolato per la sua capacità guaritrice e per gli effetti benefici prodotti sul fegato, la digestione, i reni, il sangue, ecc. In quel tempo, inoltre, in concordanza con le antiche popolazioni americane (e con le scoperte più recenti) si pensava che il cacao rendesse le persone più felici e forti.

Da qualche anno, alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato alcuni aspetti salutistici del cacao e quindi del cioccolato che ne contiene una percentuale maggiore, quello che chiamiamo fondente. Tanto che oggi il cioccolato fondente (in dosi ben definite) può essere ritenuto un alimento perfino utile per i cardiopatici e i diabetici.



Quali i vantaggi

Il consumo di cioccolato fondente (non producono invece vantaggi il cioccolato al latte e quello bianco) apporta all’organismo quantità significative di nutrienti dotati di proprietà protettrici dell’organismo e in particolare dei vasi sanguigni. Secondo dati della Società Europea di Cardiologia (agosto 2004), dopo aver consumato cioccolato fondente le sostanze antiossidanti presenti nel sangue aumentano almeno del 20%.

I flavanoli contenuti nel cacao (si tratta di un tipo di flavonoidi, composti antiossidanti e protettivi presenti in diversi altri alimenti) producono una riduzione della pressione arteriosa, migliorano la funzionalità del rivestimento più interno delle arterie (l’endotelio, una sottilissima membrana che gioca un ruolo importantissimo in tutte le patologie vascolari), riducono l’ossidazione del colesterolo-LDL (quello “cattivo”) e la tendenza delle piastrine (cellule responsabili della coagulazione del sangue) ad accumularsi e a formare trombi.

Insomma, i processi infiammatori e degenerativi che costituiscono l’inizio dell’aterosclerosi sono fortemente contrastati dal consumo di cacao.

Come se non bastasse, i flavanoli migliorano anche la sensibilità dell’organismo all’insulina e facilitano l’attività delle cellule beta del pancreas (quelle che producono l’insulina), riducendo la tendenza all’aumento della glicemia e il rischio di diabete (Journal of the American College of Cardiology 2008; 51: 2141-9 e 2150-2). 



In pratica

Volendo utilizzare (piacevolmente) il cioccolato per le sue ormai certe proprietà benefiche, come fare per evitare l’eccesso calorico che inevitabilmente deriverebbe da un consumo abbondante? È vero che molte delle sperimentazioni effettuate con il cioccolato prevedevano il consumo di una tavoletta da 100 grammi al giorno. Tuttavia, per motivi evidenti, si tratta di una quantità di cioccolato che non è possibile assumere quotidianamente. Fortunatamente risulta da diverse sperimentazioni (effettuate, tra l’altro, presso i Laboratori di Ricerca dell’Università Cattolica di Campobasso, in collaborazione con l’Istituto dei Tumori di Milano e pubblicate sulla rivista Journal of Nutrition 2008 Oct;138(10):1939-45) che il cioccolato produce i suoi effetti positivi anche (o, probabilmente, soprattutto) quando viene consumato in modesta quantità, pari a circa 6-7 grammi al giorno, corrispondenti a un cioccolatino o a un quadratino delle classiche tavolette. In effetti, per consumi superiori, i ricercatori italiani hanno osservato che gli effetti positivi tendevano ad attenuarsi molto.

Ancora una volta il segreto (antico) sta dunque nella moderazione. E nella scelta, aggiungiamo noi, di un cioccolato di qualità.




(Dal mio libro LA DIETA DEL CUORE, Edizioni ADV, Firenze) 

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