È la stagione del
sole. Un astro che, negli ultimi tempi, è visto più con paura (i tumori,
l’invecchiamento cutaneo, non è più il sole di una volta…) che con fiducia. Eppure
il sole è la fonte della vita su questo nostro pianeta! E, tra l’altro, il modo
più semplice per fare rifornimento di vitamina D.
Ecco uno studio
recente (Gastroenterology, 2012; 142(3):482-9) che dovrebbe stimolarci ad un rapporto più “stretto” con questa
potentissima fonte di energia. Certo, senza esagerazioni e adottando la
gradualità resa necessaria dal fatto che normalmente passiamo la quasi totalità
delle nostre giornate al chiuso. Non è ragionevole, in un amen, esporci per
molte ore ai raggi solari senza aspettarci conseguenze spesso disastrose.
Prudenza, dunque, ma anche fiducia!
Ricercatori del Massachusetts
General Hospital di Boston (Usa) in una ricerca iniziata nel 1986 e conclusa
nel 2008 hanno seguito quasi 73mila donne. Ebbene, è risultato chiaro che le
donne che avevano livelli più elevati di vitamina D nel sangue avevano un
rischio di morbo di Crohn e di colite ulcerosa decisamente più contenuto di
coloro che scarseggiavano di questa vitamina.
Una conferma di
quanto si sa da tempo. Che la vitamina D non è importante solo per il
metabolismo del calcio e per la robustezza delle ossa, ma anche per diverse
altre funzioni e organi. Per regolare il funzionamento del sistema immunitario,
per ridurre il rischio di alcuni tumori (del seno, dell’intestino, del rene,
del pancreas ad esempio), per contrastare lo sviluppo di batteri e di virus.
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