Su certe questioni occorre smentire il famoso motto (“Non è
mai troppo tardi”) del rimpianto maestro Manzi. Per chi è (buon per lui)
giovane, ricordo che il maestro Manzi era la colonna della trasmissione
televisiva che, negli anni tra il 1959 e il 1968 insegnò a leggere e a scrivere
ai moltissimi italiani analfabeti.
Aveva ragione il mitico maestro: per imparare non è veramente
mai troppo tardi. Al contrario, per evitare l’eccessiva consuetudine con
alimenti a dir poco problematici come lo zucchero e le bevande zuccherate non è
mai troppo presto. Non vale la troppo diffusa convinzione che “Sì, lo zucchero
fa male agli adulti, magari sovrappeso e diabetici, ma che cosa vuoi che faccia
ai bambini…”.
Una indagine australiana condotta dall'Istituto di ricerca
medica dell'Università di Sydney su oltre 2.000 bambini di 12 anni ha evidenziato
che un consumo elevato di carboidrati e una dieta ad alto indice glicemico espongono i bambini allo sviluppo di disfunzioni nei vasi sanguigni di piccolo
calibro della retina, premessa di un futuro rischio cardiovascolare (www.dica33.it,
aprile 2012). I ricercatori hanno notato che nei bambini che consumavano uno o
più bevande zuccherate al giorno le arteriole della retina erano mediamente più
ristrette rispetto a bambini che ne bevevano di meno. Tali alterazioni,
spiegano gli autori, non hanno effetti sulla vista, ma rappresentano una
disfunzione microvascolare che si è dimostrata essere un marcatore di futuro
rischio cardiovascolare.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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