lunedì 22 febbraio 2016

CUCINARE E' SALUTE



Il tempo è uno dei segreti più importanti per una cucina di qualità. Lo so (anche per esperienza quotidiana) che molti non hanno a disposizione che una manciata di minuti per mettere in tavola qualcosa di commestibile. Lo sanno bene anche i produttori dei (tristemente) famosi “Quattro salti…” e di tutta quell’infinità di prodotti precotti, semipronti e surgelati da scaldare che invade le tavole. E prima, rigorosamente in quest’ordine, la televisione, la nostra mente, gli scaffali del supermercato, il carrello della spesa, il congelatore domestico. So però anche che molte volte bastano dieci minuti per fare felici i nostri commensali, in una mezz’oretta poi si preparano ottimi piatti. Eppure, passare qualche minuto (e talvolta qualche ora) in più davanti ai fornelli non è necessariamente una prerogativa delle “buone forchette” o di chi fa della gastronomia il centro esclusivo del proprio mondo, evidentemente assai ristretto. Uno studio effettuato su 1319 adulti di Seattle (USA) e pubblicato su AmericanJournal of Preventive Medicine (Volume 47, Issue 6, Pages 796–802,December 2014) richiama l’attenzione sul fatto che chi cucina almeno due ore al giorno mangia in modo sano e, di fatto, frequenta meno il fast-food e i pasti precotti, sinonimo di alimentazione squilibrata. Scoraggiante? Pensate di non avere due ore al giorno per la cucina? A parte il fatto che, come già detto, basta anche meno tempo per preparare pasti sani, gustosi e invitanti, cominciate da quello che sapete fare e che, da qualche tempo, non fate più: l’insalata lavata e spezzettata da voi (e non quella prelavata), la vellutata di verdure (e non quella in cartone), la besciamella (e non quella in barattolo), il sugo per la pasta (e non quello nel vasetto). E per non perdere l’entusiasmo, ecco una ricetta semplice per dolci strepitosi, che vi richiederà non più di 50 minuti.


 Tortine di nocciole e mele al garofano

Per la frolla:
180 g di farina semintegrale (tipo 2)
120 g di malto di riso
50 g di prugne secche tritate
50 g di olio extra vergine d’oliva
30 g di nocciole finemente tritate
un cucchiaino di lievito istantaneo
sale

Per il ripieno:
500 g di mele
70 g di malto di riso
un limone
2 chiodi di garofano

Per decorare:
Anice stellato


Pelate e riducete in tocchetti le mele. Riunitele in un pentolino con i chiodi di garofano, un po’ di buccia di limone e tre cucchiai d’acqua. Cuocete a fuoco basso per 10 minuti, girando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Trasferite la frutta cotta in una ciotola, conditela col succo di mezzo limone e col malto di riso, quindi lasciatela raffreddare per 2-3 ore in frigorifero.
Preparate la pasta frolla. Mescolate in una ciotola la farina con le nocciole ridotte in polvere, un pizzico di sale e il lievito.
Frullate assieme il malto e l’olio e poi versateli nella ciotola con le farine. Unite le prugne e lavorate velocemente con le mani fino a ottenere un impasto morbido. Formate una palla che, avvolta in un panno umido, lascerete riposare in frigo per mezz’ora.
Stendete la frolla con un matterello a uno spessore di pochi millimetri. Rivestite con la pasta 4 stampi per dolci (per una porzione vanno bene quelli da circa 8-9 centimetri di diametro) foderati con carta da forno. Fate cuocere in forno a 180 gradi per 10 minuti (attenzione che si gonfiano facilmente: bucate la pasta con la punta di un coltello) e lasciate raffreddare.
Farcite le crostate con il composto aromatico di mela (togliete chiodi di garofano e buccia di limone). Mettete ancora in forno a 180 gradi per 5 minuti. Prima di servirle, decorate con anice stellato. 


(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)


1 commento:

  1. Sono ormai due decenni che io e mia moglie siamo pazienti del Dott. Paolo Pigozzi.
    Che dire? siamo felici di averlo come medico. La nostra alimentazione è prettamente vegetariana, non assumiamo farmaci e lo consultimamao periodicamente per le visite di controllo.
    Abbiamo 70 anni e godiamo di ottima salute grazie ai suoi ottimi consigli. Gli siamo grati.
    Marisa Zaghen

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