giovedì 20 ottobre 2011

LA SOIA, UN LEGUME SPECIALISSIMO

La soia è un alimento superlativo. Contiene infatti il 37% di proteine (con una composizione in aminoacidi praticamente sovrapponibile a quella delle proteine animali), quasi il 20% di grassi (oltre l’80% sono insaturi), il 23% di carboidrati e il 12% di fibre. Non a caso, centinaia di milioni di persone (soprattutto in Cina e nell’Estremo Oriente) fanno affidamento su questo legume per soddisfare i loro fabbisogni proteici. È dunque un vero peccato che la soia sia coltivata nei paesi occidentali (Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina sono i maggiori produttori mondiali) sostanzialmente per trasformarla in mangime per gli animali da carne, per estrarne l’olio e, oggi, anche per ricavarne biocombustibile per far correre le automobili. In realtà, la soia andrebbe prima di tutto mangiata. È noto ormai da almeno un paio di decenni che essa contiene numerose
sostanze (flavonoidi, polifenoli, inibitori delle proteasi, saponine, fitati, fitosteroli...) che riducono il rischio di cancro. Già nel 1989 e nel 1991 sono stati pubblicati i risultati di studi che hanno dimostrato che la soia impedisce lo sviluppo di diversi tipi di tumori. Anche l’abituale consumo di tofu (il «formaggio» di soia) riduce del 50% il rischio di cancro al colon. Più recentemente è stato osservato che l’integrazione della dieta con proteine della soia può ridurre in modo significativo la pressione nei pazienti ipertesi (Annales of Internal Medicine 2005; 143: 1-9 e 74-5) e abbassare il colesterolo sanguigno nelle donne in pre e postmenopausa
(American Journal of Clinical Nutrition 2004 Nov; 80(5):1391-6). Il consumo regolare di soia, inoltre, protegge lo scheletro delle donne anziane, riducendo il rischio di fratture (Archives of Internal Medicine 2005; 165: 1890-5).
(tratto dal libro LA DIETA DEL CUORE)

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