Volete un frutto
che, per definizione, è a “km zero”? Eccolo qua: è il fico. La delicatezza di
questo frutto e la sua difficile conservabilità, infatti, mal si conciliano con
le esigenze della grande distribuzione e non è per caso che sia ormai raro
trovare i fichi freschi nei grandi supermercati. Quando li vedete, potete star
certi che sono stati colti da non più di qualche ora e poco lontano da lì.
Pianta
antica
Il
fico è una pianta molto antica (nella Bibbia viene citata per ben 57 volte)
originaria dal Medio Oriente. La denominazione scientifica (Ficus carica)
testimonia infatti l’origine della pianta dalla Caria, regione dell’odierna
Turchia. I deliziosi frutti di quest’albero sono sempre stati molto apprezzati
dai nostri antenati che ne conoscevano le proprietà nutritive. Gli antichi
Egizi, ad esempio, ritenevano che il fico fosse l’albero della vita, dei cui
frutti si nutrivano gli dèi immortali. Nell’antica Grecia i fichi erano
considerati “degni di nutrire oratori e filosofi” (il filosofo Platone era
ghiottissimo di fichi secchi).
Fresco e secco
Il fico fresco è un frutto che contiene zuccheri facilmente
assimilabili (11-12%) e una buona quantità di minerali mentre invece è poco
fornito di vitamine. È raccomandato in tutte quelle fasi della vita (come
l'infanzia, l'adolescenza, la gravidanza, l'attività sportiva, la
convalescenza...) nelle quali sia necessaria una fonte di energia rapidamente
utilizzabile.
Il fico secco, rispetto al frutto fresco, è quasi un altro
alimento. Il contenuto di fibra aumenta di quasi sette volte, il che rende il
fico secco (specialmente dopo breve cottura in acqua, magari assieme a uvetta e
prugne secche) un alimento eccellente per aiutare l'intestino stitico. Inoltre,
un etto di fichi secchi contiene 256 kcal (solo 47 in quelli freschi), copre il
20% del fabbisogno giornaliero di calcio e apporta all'organismo il 30% del
ferro necessario ogni giorno. L'integrazione della dieta con fichi secchi è
assai utile per chi svolge attività fisica all'aperto, magari al freddo, oppure
per chi pratica sport. I fichi secchi sono anche indispensabili in tutti i casi
di magrezza accentuata e di stanchezza eccessiva, sia di origine fisica che
psichica.
Tabella
Fichi freschi
|
arance
|
uva
|
Mele renette
|
Fichi secchi
|
|
kcalorie
|
47
|
34
|
61
|
40
|
256
|
fibre
|
2 g
|
1,6 g
|
1,5 g
|
1,7 g
|
13 g
|
sodio
|
2 mg
|
3 mg
|
1 mg
|
tracce
|
87 mg
|
potassio
|
270 mg
|
200 mg
|
192 mg
|
105 mg
|
1010 mg
|
ferro
|
0,5 mg
|
0,2 mg
|
0,4 mg
|
0,2 mg
|
3 mg
|
calcio
|
43 mg
|
49 mg
|
27 mg
|
5 mg
|
186 mg
|
Vitamina A
|
15 mcg
|
71 mcg
|
4 mcg
|
Non disponibile
|
8 mcg
|
Vitamina C
|
7 mg
|
50 mg
|
6 mg
|
8 mg
|
=
|
(Valori per 100 g di alimento - INRAN 2000)
Come è evidente dai dati riportati in tabella, è difficile
sostenere che i fichi freschi siano particolarmente ricchi di calorie rispetto
ad altri frutti usualmente consumati. Ovviamente, il discorso è molto diverso
per i fichi secchi. I quali apportano cinque volte più calorie del frutto
fresco, ma nello stesso tempo moltiplicano rispettivamente per 6 e per 4 il
contenuto di ferro e di calcio del frutto fresco.
Non
solo il frutto
Come
accade per tutte le piante che hanno accompagnato per millenni l’evoluzione dei
popoli, anche del fico si utilizzano non solo i frutti, ma anche diverse parti
della pianta.
Ad
esempio, il lattice che sgorga dai frutti immaturi e dai giovani rametti
spezzati può essere applicato localmente per eliminare calli e verruche
(attenzione: il lattice può essere irritante). Lo stesso lattice è stato usato
in passato per far cagliare il latte. La pampanella, ad esempio, è un formaggio
fresco prodotto in Abruzzo e nel Salento che, dopo essere stato cagliato con
lattice di fico, viene delicatamente appoggiato su foglie fresche della stessa
pianta che gli conferiscono profumo e sapore caratteristici. Dalle
gemme del fico la fitoterapia ricava un estratto utile in tutti i disturbi
intestinali (difficoltà digestive, gastriti e ulcere gastroduodenali, coliti
spastiche) specialmente se la componente psicosomatica è importante.
Infine,
con le foglie ruvide del fico si possono perfino lavare i piatti senza
detersivo.
Torta di fichi secchi
500 g di fichi
secchi
50 g di uvetta
100 g di noci
100 g di mandorle
mezzo cucchiaino
di zenzero fresco grattugiato
la buccia
grattugiata di un limone
3 cucchiai di
fiocchi di avena
5 cucchiai di
farina di frumento semintegrale (tipo 2)
sale
cannella un
pizzico
un cucchiaio di
olio extra vergine d’oliva
un cucchiaio di
pane grattugiato
Lavate i
fichi e tagliateli a fettine, aggiungete anche l’uvetta precedentemente lavata,
coprite con un po’ d’acqua e cuocete a fuoco basso fino a che l’acqua si sia
assorbita del tutto. Aggiungete alla frutta cotta le mandorle e le noci
tritate, la buccia di limone e lo zenzero grattugiati, la farina, i fiocchi, la
cannella e un pizzico di sale. Mescolate bene e versate il composto in una
teglia unta d’olio e cosparsa di pane grattugiato. Fate cuocere in forno a 200
°C per circa 45-60 minuti. Se potete, mangiatela il giorno dopo (è più buona).
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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