Chi mangia troppa carne rossa rischia il diabete più degli
altri. Sono le conclusioni di uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine,2013;173(11):1-8. I dietologi dell'Università
di Singapore hanno analizzato i risultati di tre grossi studi coordinati
dall’Università di Harvard: l'Health Professionals Follow-up Study, il Nurses
Health Study e il Nurses Health Study II. Nei circa 149mila partecipanti agli
studi, i ricercatori hanno documentato, durante un ventennio, 7.540 nuovi casi
di diabete di tipo 2. L’aumento del consumo di carne rossa durante un
intervallo di quattro anni era associato a una crescita del rischio di diabete
di tipo 2 nel corso del quadriennio successivo. Viceversa, la diminuzione del
consumo di carne rossa riduceva le probabilità di ammalarsi di diabete negli
anni successivi.
Alcuni ricercatori statunitensi (Duke University di Durham,
North Carolina, USA) suggeriscono che i nutrienti più problematici presenti
nella carne rossa sono gli acidi grassi saturi e che sarebbe opportuno
orientare i consumatori verso alimenti proteici a basso contenuto di grassi totali
e di grassi saturi. Come ad esempio (dicono sempre gli scienziati USA) pesce,
pollame e latticini scremati. Ma non sarebbe meglio, dico io, promuovere con
maggior decisione alimenti proteici vegetali come i cereali integrali, i legumi
e i semi oleosi? Si tratta di alimenti di costo contenuto (anche dal punto di
vista dell’impatto ambientale!), ricchi di proteine di eccellente valore nutritivo
e con una sostanziale assenza di grassi saturi. Ma forse sarebbe troppo
semplice…
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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