lunedì 9 febbraio 2015

ETICHETTE NUTRIZIONALI: TUTTO BENE?



Le etichette nutrizionali sul cibo sono generalmente un ottimo strumento a disposizione del consumatore. Leggendole con attenzione (almeno a casa, con calma) ci si può fare un’idea del contenuto nutrizionale (quante calorie, quanti carboidrati e proteine, quanti grassi e di che tipo, le vitamine e i minerali, ecc.) degli acquisti. Tutto bene dunque? Non proprio, soprattutto se questi strumenti offerti dall’industria alimentare non vengono utilizzati con buon senso. I ricercatori dell'Università di Hertfordshire (Regno Unito) e dell'Università di Alberta (Canada) hanno pubblicato i risultati di uno studio sull'impatto dell’etichettatura nutrizionale nell'assunzione di calorie (Appetite 2013,65:153–158). Questo studio ha rivelato che le informazioni nutrizionali che enfatizzano il minor contenuto di grassi e di calorie fanno aumentare l'assunzione di cibo di 28 grammi e l'apporto energetico di 39 kcalorie. Un eccesso che può effettivamente sembrare assai modesto. Ma il ripetersi di questo surplus può, a lungo termine, avere importanti implicazioni sul peso corporeo. L'etichettatura nutrizionale può dunque produrre false percezioni nella mente del consumatore, con conseguenze impreviste e indesiderate sulla assunzione di cibo.

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