giovedì 16 aprile 2015

MANGIARE SENZA CUOCERE (IL CRUDO E IL COTTO)



C’è chi, a tavola, la vuole cruda e chi la preferisce cotta. Il tema è certamente molto dibattuto. Forse un tempo più di oggi. Da una parte c’è chi (come, semplificando molto, chi aderisce alla concezione macrobiotica dell’alimentazione) ritiene che la cottura (leggera, rapida, con pochi grassi, a vapore) sia un modo per rendere il cibo più equilibrato e più adatto all’uomo d’oggi. Dall’altra c’è chi pensa che solo l’integrità dei nutrienti e delle sostanze protettive presenti nel cibo crudo possa effettivamente trasformare gli alimenti in veri e propri farmaci, necessari per mantenere e recuperare la salute.
Per fortuna i tempi delle contrapposizioni frontali sono, anche in questo campo, finiti da un pezzo. Oggi tutti i nutrizionisti concordano che non può esistere una dieta adatta per tutti (nemmeno quella basata esclusivamente su alimenti crudi), ma che il regime alimentare ha bisogno di essere sempre personalizzato e adattato alle caratteristiche fisiologiche e patologiche della persona, ai cambiamenti stagionali, alla temperatura ambientale, ecc. Un adattamento che deve comprendere, ovviamente, anche la variabilità delle proporzione tra cibo crudo e cotto.

A che cosa può servire una dieta cruda?
Una dieta basata esclusivamente su alimenti crudi può essere utile o perfino necessaria in certi frangenti. Quando, ad esempio, occorre favorire i meccanismi depurativi dell’organismo con un abbondante apporto di acqua, minerali, vitamine ed enzimi è certamente consigliabile nutrirsi per qualche giorno con sola frutta cruda e verdure fresche. Soprattutto perché la delicata composizione nutrizionale di questi vegetali non è stata alterata dal calore ed è quindi in grado di dare una bella spinta alle reazioni metaboliche. Pensate inoltre alle giornate afose che ci attendono nei prossimi mesi. Il caldo ambientale modifica ben presto le esigenze dell’organismo e rende poco appetibili gli alimenti cotti (oltre che insopportabile il fuoco dei fornelli). Ecco allora che un pasto crudo ristora, mentre ci risparmia l’aumento della temperatura corporea che accompagna sempre il consumo di piatti cotti. Nella bella stagione, tra l’altro, questa scelta non costituisce affatto un problema. L’abbondanza e la grande varietà di vegetali (ricchi soprattutto di acqua, di vitamine, di minerali e poverissimi di calorie) rende i cesti di frutta e le trionfanti insalate miste dei piatti perfetti per compensare in modo semplice ed efficace la dispersione di acqua e di minerali provocata dalle elevate temperature ambientali.

La tavola cruda non è triste
Mele da addentare, carote da sgranocchiare e cimette di cavolfiori da intingere nel pinzimonio. No, non è questo il triste destino di chi decide (almeno per qualche tempo o in qualche occasione speciale) di non accendere il fuoco per preparare il cibo. Il crudo è tutt’altro che triste e, se esplorato con attenzione e curiosità, riserva invece non solo vantaggi nutrizionali e salutistici, ma anche la scoperta di combinazioni insolite e di sapori accattivanti.
Certo, servono un po’ di fantasia e la disponibilità di qualche ingrediente dimenticato o poco utilizzato. Pensate, ad esempio, ad aromi come lo zenzero o la buccia di limone, ai semi oleosi come il papavero o il girasole, ai germogli freschi, agli oli aromatizzati, ecc. Ovviamente, serve anche un minimo di manualità per affettare, tritare, comporre con gusto e decorare. Da queste basi si può dunque partire per preparare piatti eccellenti e invitanti (ma anche interi pranzi e cene) composti esclusivamente da alimenti crudi.


I cereali crudi germogliati
D’accordo, frutta e verdure si mangiano tranquillamente anche crudi. Ma i cereali? Crudi sono duri (se non
impossibili) da masticare. E poi, siamo proprio sicuri che siano digeribili?
Il miracolo della germinazione rende possibile consumare frumento, riso e orzo senza cottura. Avendo in più a disposizione un alimento che, rispetto al chicco di partenza, ha subito notevoli e profonde modificazioni: aumento degli aminoacidi essenziali, maggior disponibilità di elementi minerali assorbibili (come il ferro), incremento notevolissimo del contenuto vitaminico, specialmente delle vitamine A, C e del gruppo B.
La trasformazione del chicco in germoglio determina anche la conversione di una parte degli amidi di riserva in zuccheri più semplici e quindi più facilmente utilizzabili dall'organismo.

Come preparare i germogli in casa? 
Scegliete cereali che provengano da coltivazioni biologiche. Disponetene su un piatto un paio di cucchiai e scartate quelli rotti, bucati o alterati. Sciacquateli abbondantemente sotto l'acqua corrente e collocateli in un vaso di vetro (vanno benissimo quelli da un chilo utilizzati per il miele). Coprite i semi con 4-5 dita di acqua e chiudete l'imboccatura con un pezzo di tela bianca a trama larga, fissandola con un elastico. Riponete il vaso in un luogo buio e non freddo per circa 6-12 ore. Dopo questo ammollo, svuotate il vaso semplicemente capovolgendolo: l'acqua scorrerà via attraverso la tela. Sempre attraverso la tela, risciacquate i semi e versate l'acqua con cura. Tenete poi il vaso appoggiato su un piatto, capovolto o leggermente inclinato, in modo che l'acqua non ristagni all'interno e, nello stesso tempo, i semi rimangano umidi.
Per i primi 2-3 giorni sciacquerete i semi almeno 2 volte al giorno, nei giorni successivi sarà sufficiente una sola volta. Dopo 4-5 giorni i germogli raggiungono la lunghezza di qualche centimetro e sono pronti per essere consumati, aggiungendoli semplicemente alla vostra insalata. I germogli freschi si possono conservare in frigorifero per 5-7 giorni.

Spaghetti, ma di verdura
Si mangia anche con gli occhi. I piatti a base di alimenti crudi devono essere gradevoli ed invitanti. Occorre
evitare di affastellare frettolosamente in una ciotola verdure affettate grossolanamente, un cucchiaio di germogli e qualche cubetto di tofu. Gli alimenti crudi diventano ancora più graditi e benefici se stuzzicano anche la nostra curiosità visiva e gustativa. Insomma, questi piatti vanno curati anche dal punto di vista della presentazione. Non è difficile: basta un passaggio con particolari attrezzi reperibili in ogni negozio di casalinghi (ma si trovano anche su internet:) e la carota diventa un piccolo nido, la zucchina si trasforma in teneri spaghetti e la barbabietola rossa in un lungo nastro croccante. Sapori naturali, consistenze croccanti, piatti colorati: le verdure crude possono essere la base per piatti creativi e divertenti. Con un po’ di manualità e di amore potete donare uno stile raffinato ai vostri piatti di verdure e di frutta. Stupendo gli incalliti (e monotoni) amanti della pasta.


Non volete rinunciare alla pasta? 
Anche voi potrete non rinunciare ai vantaggi del crudo. Intanto consumando un bell’antipasto di ortaggi crudi. Poi preparando un sugo per la pasta saporito e interessante senza l’aiuto del fuoco. L’idea base del pesto alla genovese qual è? Una mescolanza ben amalgamata (“pestata”) di erbe aromatiche crude (basilico se c’è, ma vanno bene anche prezzemolo, maggiorana, origano, erba cipollina, ecc.), semi oleosi crudi (pinoli nella ricetta classica, ma sono ottime anche le mandorle o le noci e perfino gli umili semi di girasole), aglio crudo e olio extra vergine d’oliva. Ecco qui di seguito un altro esempio di salsa cruda assai gradevole con la quale condire la pasta (ma anche cereali come miglio, cuscus, bulghur, grano saraceno, ecc).

Crema di sedano e nocciole con pomodori secchi

10 pomodori secchi
un pugno di foglie di sedano
un pugno di prezzemolo
30 mandorle sgusciate
20 olive nere in salamoia
uno spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
sale

Lavate e asciugate il sedano e il prezzemolo. Mettete il tutto nel frullatore assieme all’aglio tritato, alle nocciole e a qualche cucchiaio d’olio. Frullate a lungo per ottenere una crema. Versate in una ciotola, aggiungete i pomodori tagliati a striscioline e le olive snocciolate e tritate grossolanamente. Regolate eventualmente con il sale.


Le ricette (tutte le quantità sono calcolate per 4 persone)

Insalata colorata ai semi di papavero e girasole

un cespo di lattuga
un cespo di radicchio rosso
una carota
un finocchio
una mela non troppo dolce
2 cucchiaini di capperi
un cucchiaio di semi di girasole
un cucchiaio di semi di papavero
succo di limone, origano
olio extra vergine d’oliva
sale

Spazzolate la carota e grattugiatela. Lavate e affettate il finocchio e la mela. Riunite la carota, il finocchio e la mela, condite con succo di limone, un pizzico di origano e di sale, i capperi tritati e un filo d’olio. Mescolate e lasciate riposare qualche minuto. Nel frattempo, lavate e asciugate la lattuga e il radicchio e mettetene le foglie spezzettate sul fondo di una ciotola piuttosto larga. Versate sulle insalate gli ortaggi già conditi, cospargete con la miscela di semi, rifinite con un altro giro d’olio e servite come aperitivo.


Insalata con tofu marinato e germogli

200 g di valerianella
200 g di spinaci piccoli e freschissimi
200 g di tofu
un’arancia
un limone
un pugno di germogli (di soia o di altri semi a piacere)
olio extra vergine d’oliva
sale

Tagliate il tofu a striscioline, unite la buccia grattugiata di mezza arancia e condite con una emulsione di succo d’arancia e di limone, olio e sale. Lasciate riposare e nel frattempo lavate e asciugate la valerianella e gli spinaci. Disponete le verdure in una insalatiera larga, aggiungete i germogli, coprite con la marinata di tofu e mescolate delicatamente. Da mangiare subito.


Coppette piccanti di frutta al miele e zenzero

una grossa mela croccante
4 kiwi
mezzo ananas
4 cucchiai di miele di castagno
un cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
un’arancia
un limone piccolo
un pizzico di peperoncino

Pulite l’ananas, tagliatelo a dadini e mettetelo a macerare mescolato con lo zenzero. Pulite la mela e tagliatela a dadini. Conditela con il succo dei due agrumi e la buccia grattugiata dell’arancia. Mescolate il miele con il peperoncino e aggiungetelo ai kiwi già puliti e affettati. Mettete nel frullatore l’ananas e le mele e frullate fino ad ottenere un composto non troppo liscio. Mescolate il kiwi al composto. Riempite delle coppette e decorate con una fetta di arancia spellata al vivo.

(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)



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