mercoledì 8 aprile 2015

I "CEREALI" PER LA PRIMA COLAZIONE



Una certa parte dei miei pazienti sono bambini. Insisto sempre perché fin da piccoli siano abituati a fare una prima colazione degna di questo nome, composta da alimenti di qualità e consumata con calma e distensione. Quando indago sulla composizione della colazione, quasi sempre apprendo che i “cereali” sono consumati regolarmente. All’inizio tutto ciò mi sembrava rassicurante. Solo un po’ più tardi ho capito che i cereali che io avevo in mente (fiocchi di avena, pane integrale, gallette di riso integrale soffiato) erano ben diversi dai “cereali” per colazione che si trovano sullo scaffale della grande distribuzione.

Si tratta sostanzialmente di prodotti assai simili ai biscotti, preparati industrialmente per estrusione a partire da un miscuglio composto da farine raffinate, grassi (vegetali, ma saturi), zucchero, sale, aromi, ecc.

Occorre dire subito che iniziare la giornata consumando questi “cereali” non è per niente sinonimo di buona colazione. Anzi, c’è il rischio di scambiare per salutare una scelta che è invece determinata soprattutto dalla pubblicità e dalla golosità (e non solo) dei bimbi. La golosità è indubbiamente solleticata dalle abbondanti dosi di zucchero, di grassi e di sale che questi preparati contengono. Ma le risorse della pubblicità sono infinite. E funzionano, soprattutto quando i piccini accompagnano i genitori al supermercato.



Giochi e regalini: meglio dei fiocchi


La strategia di vendita, dunque, è quella dell’attacco a tenaglia. Centinaia di spot pubblicitari al giorno, quaderni e materiale scolastico “siglati”, gadget appesi ovunque (cartolerie, edicole, benzinai, grandi magazzini) e, finalmente, i personaggi dei cartoni televisivi oppure i protagonisti dell’ultimo film per ragazzi che occhieggiano dalle confezioni dei “cereali”. Altri produttori inseriscono nelle scatole un regalo insignificante (una pallina, una figurina in plastica, ecc) che spesso fa parte di una serie. E dunque spinge il bambino a richiedere un nuovo acquisto per completare la collezione. E se il target sono i più grandicelli o i ragazzi più svegli, che si stufano presto con le figurine di plastica, non mancano puzzle e altri giochi accattivanti stampati sulle scatole. A questo punto, quello che c’è dentro le confezioni passa evidentemente in secondo piano. Un consiglio. Non fatevi accompagnare dai figli piccoli al supermercato: sono perfettamente in grado di buttare all’aria i vostri buoni propositi nel giro di pochi minuti. Portateli piuttosto a fare la spesa ai mercati contadini o dal vostro ortolano di fiducia, a vedere che le carote hanno le foglie, che le patate crescono sotto terra (e non stanno solo nei sacchetti dei surgelati) e che le pere non sono solo un succo dentro una scatola con la cannuccia.



L’ottimo dottor Kellogg

Aveva certamente ottime intenzioni il dottor John Harvey Kellogg  quando, per i suoi pazienti della clinica Avventista di Battle Creek, nel Michigan (USA), inventò a metà dell’Ottocento i fiocchi di grano, un alimento sano e salutare, ideale per fornire all’organismo la giusta dose di carboidrati complessi a lento assorbimento, di fibre, di proteine, di minerali e vitamine. Tutti nutrienti che caratterizzano, in effetti, anche i fiocchi di avena, di orzo, ecc.

Oggi, tuttavia, se il dottor Kellogg si recasse in qualsiasi supermercato non riconoscerebbe i suoi flakes (fiocchi). I “cereali” per la prima colazione (alimenti destinati prevalentemente ai ragazzi) contengono troppo zucchero (33-42%), parecchi grassi (sino al 14% e spesso di origine dubbia) e sale in quantità troppo elevate. Questi “cereali” non possono dunque essere presentati come un alimento sano per il primo pasto della giornata. Tra l’altro, da un esame delle confezioni emerge che anche la chiarezza delle indicazioni presenti sulle scatole lascia a desiderare. Quasi sempre, ad esempio, si leggono scritte che esaltano la presenza di vitamine e ferro, elementi nutritivi marginali in questo tipo di prodotti (dove invece abbondano zuccheri semplici e grassi).



Qualche proposta non dogmatica

Cercate di non adottare uno schema fisso per la prima colazione. I bambini per loro natura perdono rapidamente interesse nei confronti delle proposte monotone e l’appetito svanisce. I bambini, per crescere, hanno bisogno di stimoli sempre nuovi e diversificati e anche una buona colazione può contribuire in questo senso.

Ecco quindi una proposta di impostazione generale che poi ciascun genitore avrà evidentemente cura di adattare alla propria famiglia e alle proprie ritualità. In ogni caso, tenete sempre conto della possibilità o necessità di cambiare di tanto in tanto. Insomma, anche nell’organizzazione della prima colazione, metteteci un po’ di cuore.



La tavola preparata

Cominciate con la tavola. Un desco che si presenti gradevole e ordinato predispone meglio a mangiare con appetito (domandatevi perché in vacanza o in hotel tutti fanno colazione, anche coloro che di solito affermano che appena svegli non riescono assolutamente a mangiare). È ovvio che i tempi al mattino sono stretti. Meglio, dunque, già dalla sera prima disporre ordinatamente sul tavolo della cucina tovaglia, piatti, posate, miele, pane e quant’altro dovesse servire. Il mattino dopo non dovrete far altro che scaldare il latte di soia oppure preparare il tè o la tisana. Lo faccio in famiglia da 30 anni e mi pare abbia prodotto buoni risultati.



Una bevanda

A proposito di bevande, se vostro figlio non ne vuole sapere del latte vaccino, non insistete. Si tratta in effetti di un alimento spesso problematico. Avete tuttavia a disposizione il “latte” vegetale: si tratta di bevande ricavate dai cereali, gustose, nutrienti (ma non troppo caloriche), con grassi vegetali (l’olio di girasole o di cartamo sono aggiunti). Il latte vegetale è ottimo al naturale, sia tiepido che a temperatura ambiente, da bere o per inzupparci pane o fiocchi di avena.

Non dimenticate il classico caffè di cereali, dolcificato con un goccio di malto o di miele, oppure le tisane, infinite nella varietà. Scegliete di preferenza erbe che producano infusi leggeri, gradevoli anche senza necessità di dolcificare: tiglio, carcadè, rosa canina, finocchio, timo, ecc.



I carboidrati

Scarterei, l’avete capito, i cosiddetti “cereali”. Orientatevi, alternando, su pane integrale (magari tostato), muesli (potete preparare la miscela che vi aggrada insieme ai figli, assecondando i loro suggerimenti), pizza fatta in casa (il giorno prima, è ovvio), ma senza l’ingombrante formaggio, una torta preparata (con l’attenta assistenza e partecipazione dei figli) con ingredienti di qualità e vegetali, gallette di cereali integrali soffiati.



Altre opportunità

Le creme da spalmare sul pane o sulle gallette di cereali integrali soffiati sono irrinunciabili. Attenzione, però. Il commercio (anche biologico) offre, qualitativamente parlando, veramente di tutto. Leggete sempre le etichette e state lontani da ingredienti di dubbia qualità: zucchero, grassi vegetali, aromi. Ottime sono le preparazioni spalmabili ottenute dalla semplice macinazione dei semi oleosi (mandorle, nocciole, sesamo, anacardi, arachidi). Il sapore non è dolce (non c’è zucchero), ma spesso sorprendentemente gradevole. In ogni caso, potete, dopo averne spalmato un velo sul pane o sulle gallette di riso o farro, completare con un filo di malto o miele. Oppure ricoprire con uvetta. Una delizia.

Chi preferisce i semi oleosi da sgranocchiare allegramente, dovrebbe essere incoraggiato a farlo. Metteteli regolarmente a disposizione sul tavolo, non solo nelle feste di fine anno.



A proposito di uvetta

Non dovrebbe mancare sulla tavola della colazione una ciotola con uvetta, fichi secchi, datteri, albicocche
secche. Si tratta di alimenti sani, ricchi di carboidrati semplici e di facile assimilazione, ma dotati anche di una buona quantità di fibre (fino al 13%) che ne modulano l’assorbimento, garantendo una disponibilità energetica pronta e, nello stesso tempo, prolungata. Senza contare il buon apporto di minerali come ferro, calcio, potassio, fosforo. Non dovrebbe così capitare quello che mi succede di tanto in tanto. Io consiglio a qualche ruvido e sospettoso adolescente di mangiare di tanto in tanto un dattero o dei fichi secchi e lui, rivolto alla mamma con aria interrogativa,: “Che cosa sono?”.



D’estate

Yogurt e frutta hanno ovviamente più spazio quando la temperatura ambientale diventa gradevole. Scegliete yogurt intero bianco di produzione biologica o biodinamica. Da consumare da solo, ma anche integrato al momento con frutta fresca e, eventualmente, con semi oleosi o frutta essiccata. Una colazione energetica, fresca e digeribile. Buona sempre, ma soprattutto nelle giornate che si prospettano afose fin dal mattino.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)

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