Una
certa parte dei miei pazienti sono bambini. Insisto sempre perché fin da
piccoli siano abituati a fare una prima colazione degna di questo nome, composta
da alimenti di qualità e consumata con calma e distensione. Quando indago sulla
composizione della colazione, quasi sempre apprendo che i “cereali” sono
consumati regolarmente. All’inizio tutto ciò mi sembrava rassicurante. Solo un
po’ più tardi ho capito che i cereali che io avevo in mente (fiocchi di avena,
pane integrale, gallette di riso integrale soffiato) erano ben diversi dai
“cereali” per colazione che si trovano sullo scaffale della grande
distribuzione.
Si
tratta sostanzialmente di prodotti assai simili ai biscotti, preparati
industrialmente per estrusione a partire da un miscuglio composto da farine
raffinate, grassi (vegetali, ma saturi), zucchero, sale, aromi, ecc.
Occorre
dire subito che iniziare la giornata consumando questi “cereali” non è per
niente sinonimo di buona colazione. Anzi, c’è il rischio di scambiare per
salutare una scelta che è invece determinata soprattutto dalla pubblicità e
dalla golosità (e non solo) dei bimbi. La golosità è indubbiamente solleticata
dalle abbondanti dosi di zucchero, di grassi e di sale che questi preparati
contengono. Ma le risorse della pubblicità sono infinite. E funzionano,
soprattutto quando i piccini accompagnano i genitori al supermercato.
Giochi
e regalini: meglio dei fiocchi
La
strategia di vendita, dunque, è quella dell’attacco a tenaglia. Centinaia di
spot pubblicitari al giorno, quaderni e materiale scolastico “siglati”, gadget
appesi ovunque (cartolerie, edicole, benzinai, grandi magazzini) e, finalmente,
i personaggi dei cartoni televisivi oppure i protagonisti dell’ultimo film per
ragazzi che occhieggiano dalle confezioni dei “cereali”. Altri produttori
inseriscono nelle scatole un regalo insignificante (una pallina, una figurina
in plastica, ecc) che spesso fa parte di una serie. E dunque spinge il bambino
a richiedere un nuovo acquisto per completare la collezione. E se il target
sono i più grandicelli o i ragazzi più svegli, che si stufano presto con le
figurine di plastica, non mancano puzzle e altri giochi accattivanti stampati
sulle scatole. A questo punto, quello che c’è dentro le confezioni passa
evidentemente in secondo piano. Un consiglio. Non fatevi accompagnare dai figli
piccoli al supermercato: sono perfettamente in grado di buttare all’aria i
vostri buoni propositi nel giro di pochi minuti. Portateli piuttosto a fare la
spesa ai mercati contadini o dal vostro ortolano di fiducia, a vedere che le
carote hanno le foglie, che le patate crescono sotto terra (e non stanno solo
nei sacchetti dei surgelati) e che le pere non sono solo un succo dentro una
scatola con la cannuccia.
L’ottimo
dottor Kellogg
Aveva certamente ottime intenzioni il
dottor John
Harvey Kellogg quando, per i suoi pazienti della clinica
Avventista di Battle
Creek, nel Michigan (USA),
inventò a metà dell’Ottocento i fiocchi di grano, un alimento sano e salutare,
ideale per fornire all’organismo la giusta dose di carboidrati complessi a
lento assorbimento, di fibre, di proteine, di minerali e vitamine. Tutti
nutrienti che caratterizzano, in effetti, anche i fiocchi di avena, di orzo,
ecc.
Oggi, tuttavia, se il dottor Kellogg si
recasse in qualsiasi supermercato non riconoscerebbe i suoi flakes (fiocchi). I “cereali” per la prima
colazione (alimenti destinati prevalentemente ai ragazzi) contengono troppo zucchero
(33-42%), parecchi grassi (sino al 14% e spesso di origine dubbia) e sale in quantità
troppo elevate. Questi “cereali” non possono dunque essere presentati come un alimento
sano per il primo pasto della giornata. Tra l’altro, da un esame delle
confezioni emerge che anche la chiarezza delle indicazioni presenti sulle
scatole lascia a desiderare. Quasi sempre, ad esempio, si leggono scritte che
esaltano la presenza di vitamine e ferro, elementi nutritivi marginali in
questo tipo di prodotti (dove invece abbondano zuccheri semplici e grassi).
Qualche
proposta non dogmatica
Cercate
di non adottare uno schema fisso per la prima colazione. I bambini per loro natura
perdono rapidamente interesse nei confronti delle proposte monotone e
l’appetito svanisce. I bambini, per crescere, hanno bisogno di stimoli sempre
nuovi e diversificati e anche una buona colazione può contribuire in questo
senso.
Ecco
quindi una proposta di impostazione generale che poi ciascun genitore avrà
evidentemente cura di adattare alla propria famiglia e alle proprie ritualità.
In ogni caso, tenete sempre conto della possibilità o necessità di cambiare di
tanto in tanto. Insomma, anche nell’organizzazione della prima colazione,
metteteci un po’ di cuore.
La
tavola preparata
Cominciate
con la tavola. Un desco che si presenti gradevole e ordinato predispone meglio
a mangiare con appetito (domandatevi perché in vacanza o in hotel tutti fanno
colazione, anche coloro che di solito affermano che appena svegli non riescono
assolutamente a mangiare). È ovvio che i tempi al mattino sono stretti. Meglio,
dunque, già dalla sera prima disporre ordinatamente sul tavolo della cucina
tovaglia, piatti, posate, miele, pane e quant’altro dovesse servire. Il mattino
dopo non dovrete far altro che scaldare il latte di soia oppure preparare il tè
o la tisana. Lo faccio in famiglia da 30 anni e mi pare abbia prodotto buoni
risultati.
Una
bevanda
A
proposito di bevande, se vostro figlio non ne vuole sapere del latte vaccino,
non insistete. Si tratta in effetti di un alimento spesso problematico. Avete tuttavia
a disposizione il “latte” vegetale: si tratta di bevande ricavate dai cereali,
gustose, nutrienti (ma non troppo caloriche), con grassi vegetali (l’olio di
girasole o di cartamo sono aggiunti). Il latte vegetale è ottimo al naturale, sia
tiepido che a temperatura ambiente, da bere o per inzupparci pane o fiocchi di
avena.
Non
dimenticate il classico caffè di cereali, dolcificato con un goccio di malto o
di miele, oppure le tisane, infinite nella varietà. Scegliete di preferenza
erbe che producano infusi leggeri, gradevoli anche senza necessità di
dolcificare: tiglio, carcadè, rosa canina, finocchio, timo, ecc.
I
carboidrati
Scarterei,
l’avete capito, i cosiddetti “cereali”. Orientatevi, alternando, su pane
integrale (magari tostato), muesli (potete preparare la miscela che vi aggrada
insieme ai figli, assecondando i loro suggerimenti), pizza fatta in casa (il
giorno prima, è ovvio), ma senza l’ingombrante formaggio, una torta preparata
(con l’attenta assistenza e partecipazione dei figli) con ingredienti di
qualità e vegetali, gallette di cereali integrali
soffiati.
Altre
opportunità
Le
creme da spalmare sul pane o sulle gallette di cereali integrali soffiati sono
irrinunciabili. Attenzione, però. Il commercio (anche biologico) offre, qualitativamente
parlando, veramente di tutto. Leggete sempre le etichette e state lontani da
ingredienti di dubbia qualità: zucchero, grassi vegetali, aromi. Ottime sono le
preparazioni spalmabili ottenute dalla semplice macinazione dei semi oleosi
(mandorle, nocciole, sesamo, anacardi, arachidi). Il sapore non è dolce (non
c’è zucchero), ma spesso sorprendentemente gradevole. In ogni caso, potete,
dopo averne spalmato un velo sul pane o sulle gallette di riso o farro, completare
con un filo di malto o miele. Oppure ricoprire con uvetta. Una delizia.
Chi
preferisce i semi oleosi da sgranocchiare allegramente, dovrebbe essere
incoraggiato a farlo. Metteteli regolarmente a disposizione sul tavolo, non
solo nelle feste di fine anno.
A
proposito di uvetta
Non
dovrebbe mancare sulla tavola della colazione una ciotola con uvetta, fichi
secchi, datteri, albicocche
secche. Si tratta di alimenti sani, ricchi di
carboidrati semplici e di facile assimilazione, ma dotati anche di una buona
quantità di fibre (fino al 13%) che ne modulano l’assorbimento, garantendo una
disponibilità energetica pronta e, nello stesso tempo, prolungata. Senza
contare il buon apporto di minerali come ferro, calcio, potassio, fosforo. Non
dovrebbe così capitare quello che mi succede di tanto in tanto. Io consiglio a
qualche ruvido e sospettoso adolescente di mangiare di tanto in tanto un
dattero o dei fichi secchi e lui, rivolto alla mamma con aria interrogativa,:
“Che cosa sono?”.
D’estate
Yogurt
e frutta hanno ovviamente più spazio quando la temperatura ambientale diventa
gradevole. Scegliete yogurt intero bianco di produzione biologica o
biodinamica. Da consumare da solo, ma anche integrato al momento con frutta
fresca e, eventualmente, con semi oleosi o frutta essiccata. Una colazione
energetica, fresca e digeribile. Buona sempre, ma soprattutto nelle giornate
che si prospettano afose fin dal mattino.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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