Ci avviamo verso la stagione calda. La stagione nella quale,
tra l’altro, il consumo di bevande di vario genere aumenta in modo
significativo. Siete già pronti per riempire il carrello di confezioni maxi di
succhi di frutta? Probabilmente non sarebbe la scelta migliore, specialmente se
le vostre preferenze andassero verso bevande dolcificate (la maggioranza). Sentite
cosa ci dice una ricerca pubblicata sulla rivista British Medical Journal (2013;347:f5001). I ricercatori hanno
analizzato le abitudini alimentari di 187.000 americani. Chi mangiava
regolarmente frutta fresca (i risultati migliori li hanno prodotti mirtilli,
mele, pere e uva) ha ridotto significativamente
il rischio di diabete di tipo 2.
Al contrario, chi ha consumato assiduamente succhi di frutta ha visto aumentare
(sia pure leggermente) il rischio.
Gli scienziati suggeriscono che alcune
componenti della frutta fresca “masticabile” come le fibre, le vitamine,
gli antiossidanti e altre sostanze attive
potrebbero contribuire ai benefici effetti riscontrati. I succhi di frutta in
effetti sono impoveriti di questi preziosi nutrienti e sono spesso poco più di
liquidi dolci che alzano troppo la glicemia e contribuiscono ad una
indesiderabile eccessiva produzione di insulina. È vero che i succhi non sono
tutti uguali e occorre fare certe distinzioni (di produzione biologica o no,
con dolcificanti o di sapore naturale, da succo fresco o surgelato, ecc.).
Tuttavia la bevanda più sana rimane l’acqua, magari fresca e addizionata con
succo di limone.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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