Conoscete sicuramente la rapa rossa. E sono anche certo che
la maggior parte di voi la consuma regolarmente in insalata. Una ottima
abitudine, anche perché questo ortaggio contiene molte sostanze nutritive: carboidrati
(anche saccarosio: qualche prudenza per i diabetici), proteine (insolite negli
ortaggi), fibre, minerali e vitamine. Quello che tuttavia caratterizza questo
vegetale è il vistoso colore rosso che macchia (non indelebilmente) dita,
taglieri, tovaglie e gli altri ortaggi ai quali fosse mischiato. Questi
pigmenti hanno diverse importanti proprietà: un grande potere antiossidante,
prima di tutto, che protegge le cellule e l’organismo dai danni provocati dai
radicali liberi, dall’inquinamento ambientale e dalle patologie croniche e
degenerative. Non a caso questi vegetali sono ritenuti assai utili nei casi di infiammazioni
intestinali e respiratorie, nelle patologie del fegato, nelle demenze,
nell’ipertensione arteriosa e perfino nei tumori. Anche se una parte delle
sostanze protettive rimangono inalterate dopo la cottura (meglio a vapore e con
la buccia), è evidente che questo ortaggio dà il meglio di sé quando è
consumato crudo. A questo proposito, vi voglio segnalare che nella clinica
svizzera Santa Croce di Orselina (www.clinicasantacroce.ch),
dove si curano da quasi 20 anni malati molto gravi con l’omeopatia, è
somministrato quotidianamente ai ricoverati un bicchiere di succo centrifugato
di rapa rossa, carota e mela. Un vero concentrato (gradevolissimo!) di sostanze
protettive.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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