Che una qualche forma di digiuno sia periodicamente utile per
l’organismo è fuori di dubbio. Molti lo sperimentano con regolarità, magari seguendo
qualche prescrizione religiosa (il venerdì, il ramadan, la quaresima). Oppure
semplicemente aderendo alle richieste dell’organismo dopo un pasto copioso
oppure durante frastorni psichici (provate un po’ a mangiare, se ne siete
capaci, quando siete arrabbiati sul serio…). Dalla University of Southern
California ci arriva notizia che digiuni di 2-3 giorni sembrano produrre
effetti benefici anche nei malati di tumore trattati con la chemioterapia. In
uno studio (Cell-Stem
Cell, Volume 14, Issue 6, 810–823, 5 June 2014) i ricercatori hanno
osservato che qualche giorno di digiuno consente ai malati di tumore di
resistere meglio agli effetti collaterali della chemioterapia. Effetti che
colpiscono in particolare il sistema immunitario. Il digiuno sembrerebbe in
grado di attivare un maggiore ricambio delle cellule staminali presenti nel
sangue, aiutando il sistema immunitario a compensare gli effetti negativi della
chemioterapia. I ricercatori suggeriscono che il digiuno potrebbe avere
importanti ricadute per la salute e la qualità della vita anche degli anziani e
delle persone con deficit del sistema immunitario. L’applicabilità di questo
strumento terapeutico va ovviamente valutata approfonditamente con il proprio
medico, ma questi dati suggeriscono che saltare di tanto in tanto qualche cena
non ammazza nessuno. Anzi.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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