Angurie e meloni sono una vera benedizione: la
loro straordinaria capacità dissetante contribuisce non poco a ristorare l’organismo
messo alla prova dalla canicola estiva. Effettivamente, sono frutti molto
ricchi d’acqua e di sali minerali, elementi indispensabili per garantire
all’organismo una ottimale capacità di adattamento al difficile clima
caldo-umido tipico delle nostre estati.
L’acqua e i sali minerali, tuttavia, non sono
le sole sostanze nutrienti presenti in questi frutti. Oggi il melone e
l’anguria sono valorizzati anche in relazione al loro prezioso contenuto in
micronutrienti e sostanze antiossidanti.
Nel melone, ad esempio, una porzione di soli
500 g (sufficiente per una fresca colazione o per uno spuntino pomeridiano)
apporta solo 160 calorie, ma fornisce ben 950 mcg di caroteni (precursori della
vitamina A) e 160 mg di vitamina C. E’ opportuno ricordare che il fabbisogno
giornaliero di queste vitamine è rispettivamente di 700-800 mcg e di 50-60 mg!
I caroteni hanno
dimostrato di possedere importanti proprietà protettive. In sinergia con
la vitamina C contribuiscono alla riduzione del rischio per diversi tipi di tumori,
assieme alla vitamina E (si trova nei semi oleosi) riducono l’incidenza di
maculopatia da invecchiamento (una patologia della retina che, nelle persone
anziane, determina frequentemente una grave perdita delle capacità visive) e,
infine, abbassano il rischio di ictus.
Il potassio
Il minerale più abbondante in questi frutti
estivi è il potassio. Una porzione di anguria o di melone (500-1000 g) ne
contiene dai 1500 ai 3300 mg. La sudorazione, abbondante durante la stagione
calda, arriva a disperdere anche 3 g di potassio in una sola giornata. La
carenza di potassio provoca stanchezza, debolezza muscolare, alterazioni del
sistema nervoso e dell’attività cardiaca.
Meglio da soli e non troppo freddi
Largo dunque all’anguria e al melone, che ci
aiutano a sopportare al meglio la calura estiva.
Attenzione, però! Se consumati eccessivamente
freddi, ma soprattutto durante o subito dopo un pasto, il melone e l’anguria
possono creare un notevole rallentamento della digestione che a volte può
accompagnarsi a sgradevoli disturbi come emicranie, acidità di stomaco, dolori
addominali, flatulenze, ecc. Quando non si arriva addirittura ad una pericolosa
congestione. Per evitare queste spiacevoli evenienze, l’ideale è consumarli
lontano dai pasti principali, a stomaco vuoto, come spuntino o merenda. Oppure
da soli, in pasti di sola frutta.
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