Il tetano è una malattia prodotta da un bacillo specifico
(Clostridium tetani) che penetra nell'organismo attraverso una lesione della
pelle.
Il bacillo del tetano produce una tossina molto potente
capace di bloccare il sistema nervoso e che provoca contratture dolorose e
spasmodiche dei muscoli. Purtroppo, nonostante le possibilità offerte
attualmente dalla tecnologia medica, la malattia ha frequentemente esito
mortale.
Le spore sono nel terreno e nell'intestino
Il bacillo del tetano è diffuso nell'ambiente e presente
all'interno dell'intestino dell'uomo e dei mammiferi (specialmente del cavallo)
sotto forma di spora, la forma inattiva del bacillo. Quando però alcune
particolari condizioni fisico chimiche (la temperatura adeguata, l'assenza di
ossigeno, una deficienza del sistema immunitario, ecc.) ne consentono la
trasformazione in organismo attivo, inizia la produzione di tossina, la vera
responsabile della malattia tetanica.
Il periodo necessario per questa trasformazione è variabile
e può andare da poche ore fino a più giorni o addirittura mesi. L'esperienza
insegna che tanto più breve è il periodo di incubazione, tanto più grave è il
decorso della malattia e più infausta è la prognosi.
Fate attenzione a questi sintomi
I primi sintomi possono essere limitati a contratture
muscolari isolate, simili a crampi che si manifestano a intervalli più o meno
lunghi. Gradatamente vengono però coinvolte masse muscolari sempre più estese
fino ad arrivare al tetano generalizzato. Nel 65% dei casi la contrazione
iniziale (molto indicativa per la diagnosi di tetano) è quella che coinvolge i
muscoli masticatori determinando un irrigidimento caratteristico detto trisma.
Seguono presto gli spasmi dei muscoli dell'addome, della nuca, della colonna
vertebrale e degli arti fino alla morte per asfissia quando vengono coinvolti
anche i muscoli laringei e respiratori.
Le situazioni più rischiose
Le zone rurali, dove c'è una maggior densità di animali e
dove il letame viene impiegato per la fertilizzazione dei terreni, sono gli
ambienti che offrono una maggiore concentrazione di spore. Le polveri delle
strade, specialmente quando erano ancora in terra battuta e il cavallo
costituiva il mezzo di locomozione abituale, erano sistematicamente contaminate
dalle spore tetaniche. Anche oggi, tuttavia, i traumi conseguenti agli
incidenti stradali sono lesioni fortemente a rischio di infezione tetanica.
I soggetti più esposti al rischio di tetano sono tutti
coloro che maneggiano la terra o che lavorano in ambienti polverosi e sporchi,
coloro che hanno contatti con animali (e specialmente con i cavalli), chi vive
in campagna e chi viene coinvolto in incidenti stradali.
Le ferite più pericolose sono quelle che sanguinano poco: le
lacero-contuse (in particolare da incidenti stradali) e quelle profonde
provocate da oggetti appuntiti. Il sangue, infatti, porta ossigeno e cellule
del sistema immunitario e crea un ambiente non favorevole per l’attività del
bacillo del tetano.
La pulizia della ferita è indispensabile
Una adeguata pulizia della ferita effettuata con abbondante
acqua corrente (che, a differenza dell'alcol e dell'acqua ossigenata, non
esercita un'azione tossica sui tessuti organici già lesionati) è senz’altro il
primo mezzo profilattico contro il tetano. Naturalmente, anche le condizioni
generali dell'organismo sono importanti: le persone colpite da malattie
croniche (diabete, cirrosi, ecc.), dedite all'abuso di sostanze tossiche (come
alcol, droghe, farmaci) oppure con alimentazione carente sono più esposte, in
caso di ferite, allo sviluppo della malattia tetanica.
Che cosa fare in caso di ferita
Prima di tutto, lavate abbondantemente la ferita e una ampia
zona circostante con acqua corrente. Successivamente, se la ferita è estesa ed
è richiesto l'intervento del medico, avviatevi senza indugio al pronto
soccorso, possibilmente muniti della documentazione che attesti la vostra
posizione nei confronti della vaccinazione antitetanica. La vaccinazione
antitetanica è da decenni obbligatoria per tutti i neonati e quindi la
popolazione in età giovane-adulta è esente dal rischio del tetano (se è stato
praticato un richiamo almeno ogni dieci anni). Le persone anziane, al contrario,
frequentemente non risultano immunizzate e, anche per questo, sono particolarmente
a rischio.
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