L’allontanarsi
della bella stagione e l’abbassamento della temperatura, la ripresa a pieno
ritmo dell’attività scolastica e lavorativa (con lo stress relativo), l’aumento
dell’inquinamento atmosferico soprattutto nelle zone urbane (per il traffico
motorizzato e l’accensione dei riscaldamenti domestici) sono tutti fattori che
possono giustificare l’incremento delle cosiddette malattie da raffreddamento
che, a partire da queste settimane, diventano decisamente più frequenti.
Stiamo
parlando ovviamente di raffreddori, ma anche di sinusiti, di mal di gola
(laringiti e faringiti), di tonsilliti, di tracheiti fino alle più serie
bronchiti e polmoniti. Nei bambini è anche frequente l’interessamento
dell’orecchio medio, con otiti catarrali spesso molto dolorose. Da ricordare
infine gli episodi febbrili, definiti spesso come “influenzali”.
Al di
là del disagio soggettivo che indubbiamente comportano, questi problemi non
sono quasi mai gravi (salvo il caso di chi è già in difficoltà per una
patologia cronica come, ad esempio, l’insufficienza renale, una cardiopatia,
una bronchite cronica oppure semplicemente ha un’età avanzata). Tuttavia una
loro frequente ripetizione e, soprattutto, le conseguenze di un sistematico
trattamento farmacologico (spesso autoprescritto e talora sovradimensionato
rispetto alle effettive necessità) possono incidere negativamente sul benessere
e sulla qualità della vita.
Alimentazione
e sistema immunitario
L’accento
messo sulle cause ambientali non deve tuttavia far passare in secondo piano il
fatto che anche lo stile di vita (l’insieme di attività fisica, alimentazione,
riposo, emozioni, ecc.) concorre a mantenere alta o, al contrario, a deprimere
l’efficienza del sistema immunitario. Altrimenti non ci potremmo spiegare come
mai, a parità di condizioni ambientali, solo una parte di coloro che lavorano
nello stesso ufficio, che frequentano la stessa classe o che vivono nella
stessa famiglia si ammala. Evidentemente in quelli che rimangono sani il sistema
difensivo dell’organismo ha funzionato a dovere.
In
particolare, è noto da tempo che le abitudini alimentari influiscono in modo
preciso anche sul buon funzionamento del sistema immunitario.
Il
consumo prevalente di cereali raffinati (che mancano non solo di fibre, ma
anche e soprattutto di vitamine, di oligoelementi, di aminoacidi), la scarsità
di vegetali freschi e di stagione, l’eccesso di proteine e di zucchero, gli
additivi presenti in moltissimi alimenti mangiati giornalmente da grandi e piccoli
sono tutti elementi che caratterizzano una alimentazione di scarso pregio che
non aiuta certo l'efficacia dell'immunità naturale.
Il
consumo giornaliero di cereali completi (soprattutto di riso integrale e pane integrale di buona
qualità e lungamente lievitato con pastella acida) e di vegetali freschi e di
stagione (una porzione di frutta e due di ortaggi crudi) costituiscono un primo
passo importante. Anche i semi oleosi (noci, mandorle, nocciole, semi di
girasole...) andrebbero integrati ogni giorno nella dieta (un cucchiaio al
giorno per gli adulti, mezzo cucchiaio per i bambini). Il lievito di birra (3-4
compresse al giorno durante il pasto), lo yogurt e le verdure lacto-fermentate
(come i digeribilissimi crauti) mantengono attiva la flora batterica
intestinale, la cui positiva interazione con il sistema immunitario è nota da
tempo.
Alcuni
alimenti interessanti
Meritano
di essere ricordati alcuni nutrienti e gli alimenti che li contengono,
interessanti nel promuovere attivamente un buon funzionamento del sistema immunitario.
- Vitamina A: è attiva contro i virus e neutralizza i radicali liberi. Si trova in verdure verdi a foglia larga, prezzemolo, carote, broccoli, zucche, arance, mandarini, patate dolci, tuorlo d’uovo.
- Vitamina C: un’alta concentrazione di questa vitamina nei globuli bianchi aumenta la produzione di interferone, una sostanza naturale attiva contro i virus; migliora la produzione di anticorpi; neutralizza i radicali liberi. Si trova in tutta la frutta e le verdure fresche.
- Vitamina E: migliora l'azione dei globuli bianchi; potenzia l'attività del selenio. Si trova in fagioli, piselli, noci, mandorle, semi di girasole, germe di grano, olio di oliva extra vergine.
Ecco
infine tre minerali indispensabili che, in vario modo, agiscono stimolando
l’efficienza immunitaria. Si trovano soprattutto in funghi, cavoli, lievito di
birra, cereali integrali, cipolle, sesamo, noci, mandorle, piselli freschi e
secchi, fiocchi d'avena, prugne secche, uvetta, datteri.
- Selenio: riduce i danni ai tessuti provocati dalle infiammazioni; neutralizza le sostanze cancerogene; favorisce l’azione delle vitamine A, C, E.
- Zinco: potenzia i globuli bianchi e la produzione di anticorpi; inibisce la moltiplicazione di molti virus.
- Ferro: la sua carenza determina una ridotta attività del sistema linfatico e una alterata funzione dei globuli bianchi.
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