Negli ultimi anni sono state condotte ricerche cliniche
(effettuate cioè su soggetti umani e non su animali) i cui risultati hanno
letteralmente capovolto alcuni dei tradizionali consigli che da almeno 50 anni
i medici davano ai loro pazienti dopo una colica renale. Per molti decenni,
infatti, le prescrizioni d’obbligo per i pazienti portatori di calcoli renali
sono sempre state le stesse: bere molto ed evitare gli alimenti e le acque
ricche di calcio. Oggi, alla luce di questi studi, i suggerimenti tradizionali andrebbero almeno parzialmente
modificati e integrati. Anche perché la formazione dei calcoli nelle vie
urinarie si è rivelato un fenomeno più complesso del previsto e influenzato
notevolmente dall’insieme delle abitudini alimentari e dallo stile di vita
piuttosto che dal semplice eccesso dietetico di calcio.
Bere molto fa bene
Viene in ogni caso confermata la grande utilità preventiva
di un abbondante apporto di acqua e di liquidi. Bere a sufficienza è necessario
per diluire le urine, per migliorare l’eliminazione renale delle scorie e
quindi per ridurre il rischio di formazione dei calcoli. A questo proposito, è
opportuno rammentare che lavorare o fare attività sportiva all’aria aperta (specialmente se è richiesto
un certo impegno fisico) determina sempre un aumento delle perdite di acqua
dall’organismo. Perdite che avvengono sia con la sudorazione sia attraverso
l’aumento dell’attività polmonare. L’eliminazione di acqua dall’organismo può
arrivare (in condizioni estreme di temperatura e di sforzo) anche a diversi
litri al giorno. È ovvio che se l’acqua eliminata non viene in qualche modo
reintegrata le urine avranno volume ridotto e diventeranno molto concentrate:
due condizioni che favoriscono la formazione di calcoli nell’apparato urinario.
Chi tende a formare calcoli nelle vie urinarie non dimentichi dunque mai di bere
a sufficienza e/o di consumare qualche frutto fresco, specialmente durante gli
sforzi fisici.
L’apporto di calcio e le fibre hanno un effetto protettivo
Sorprendentemente, è risultato da questi studi che l’apporto
di calcio con la dieta non aumenta, ma riduce il rischio di formazione di
calcoli renali. Anche il potassio (abbondante nella frutta e nei vegetali
crudi) protegge dai calcoli. Mentre invece l'assunzione di calcio con
integratori alimentari e l’eccesso di proteine animali (carne, formaggi, pesce,
uova), di sodio (si trova abbondante negli alimenti conservati, trasformati e
precotti) e di zucchero (attenzione ai dolciumi, ai prodotti da forno e alle
bevande gasate) possono aumentare il rischio.
Inoltre, un chiaro effetto
protettivo è esercitato dagli alimenti ricchi di fibre (come la frutta e le
verdure, i cereali integrali e i legumi). Probabilmente il fitato, un
componente delle fibre presenti nei vegetali e nei cereali integrali, potrebbe
ridurre lo sviluppo di calcoli renali inibendo la formazione di cristalli di
ossalato di calcio.
Da ultimo, un fattore di rischio evidente è costituito
dall’obesità. Più il corpo si allontana dal peso forma, maggiore risulta
l'escrezione renale di calcio, di ossalato e di acido urico, aumentando così il
rischio di calcoli renali a base di calcio.
Alcune considerazioni pratiche
Che l’eccessiva presenza di calcio nella dieta faccia
aumentare il rischio di formazione di calcoli nelle vie urinarie è una
affermazione che oggi non possiamo più ritenere attendibile. È vero, casomai,
il contrario: una dieta ricca di calcio previene la formazione dei calcoli
renali. Ne deriva che non è assolutamente il caso di essere sospettosi nei
confronti delle acque molto calcaree distribuite da diversi acquedotti. Oggi è
evidente che il calcio presente nell’acqua potabile fa male solo al ferro da
stiro, alla lavatrice e allo scaldabagno elettrico. Le acque minerali
minimamente mineralizzate (quelle “leggerissime”, con un residuo fisso
inferiore a 50 mg/litro e oggetto di insistenti campagne pubblicitarie) non
dovrebbero essere bevute regolarmente, ma solo durante le infiammazioni delle
vie urinarie o per aiutare l’eliminazione dei calcoli già formati. Dal punto di
vista preventivo sono senz’altro più interessanti le acque minerali ricche di
calcio (le “acque calciche” ne contengono almeno 150 mg/litro). La dieta,
infine, dovrebbe prevedere un consumo moderato di carne, formaggi e uova e dare
più spazio ai cereali integrali e ai vegetali freschi e crudi. Ricordo infine
alcuni alimenti particolarmente ricchi di calcio: mandorle, nocciole, fichi
secchi, rucola, prezzemolo, radicchi, cavoli.
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