L’iperglicemia
(aumento eccessivo del livello di glucosio nel sangue) e il diabete sono
condizioni sempre più frequenti nei paesi occidentali industrializzati (Stati
Uniti, Europa) e anche presso tutte le popolazioni che ne adottano lo stile di
vita. Il diabete è infatti strettamente collegato a quelle cattive
abitudini che caratterizzano appunto il nostro modo di vivere: l’eccesso
calorico della dieta, la scadente qualità degli alimenti, la mancanza di
attività fisica. Si pensi che a livello mondiale nel 1997 i diabetici erano 124
milioni, mentre si stima che nel 20125 i diabetici saranno ben 300
milion
Uno stile di vita corretto è più efficace dei farmaci
Sappiamo da tempo (grazie a numerosi studi scientifici)
che le opportune modificazioni dello stile di vita possono ridurre quasi del
60% l’incidenza del diabete, mentre la sola terapia farmacologica determina una
riduzione di questa malattia del 31%. Una dieta basata sui vegetali freschi,
sui legumi e sui cereali integrali, unitamente ad una quantità adeguata di
fibre, ad una riduzione delle proteine e dei grassi animali (presenti nella
carne, nelle uova e nei formaggi) e soprattutto ad un’attività fisica
giornaliera (con un minimo di 20-30 minuti al giorno) prevengono l’aumento del
livello di glucosio nel sangue (iperglicemia) e il diabete.
Un nuovo strumento per il controllo del diabete
Torniamo volentieri su questo tema così
attuale, stimolati anche da un interessante esperimento i cui confortanti
risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Journal of Clinical Nutrition
2005;59:384-92. Si trattava di valutare gli effetti della somministrazione
dell’albumina di frumento sulla glicemia di volontari sani e di soggetti
affetti da diabete di tipo 2 (detto anche diabete dell’adulto). È risultato che
l’albumina di frumento riduce, in maniera dose-dipendente, l’innalzamento della
glicemia dopo il pasto e il livello dell’emoglobina glicata. Cioè i due
principali parametri che consentono di valutare la predisposizione alla
malattia e l’adeguatezza della dieta nel diabetico. È interessante sapere che
questo effetto prodotto dal frumento è praticamente sovrapponibile a quello ottenuto
con i farmaci antidiabetici orali, il cui meccanismo d’azione è molto simile.
La conseguenza, secondo i ricercatori, è che l’albumina di frumento sembra
essere proponibile come alternativa a questi farmaci per il controllo, assieme
alla dieta e all’esercizio fisico, dei livelli glicemici nei pazienti affetti
da diabete di tipo 2.
Che cos’è l’albumina di frumento?
L’albumina costituisce il 9% delle proteine totali di questo
cereale ed è collocata esclusivamente nella parte esterna del chicco e nel
germe. Le proteine rimanenti sono le globuline (5-7%, presenti quasi
esclusivamente nel germe) e le gliadine e le glutenine (75-95%, si trovano
nella parte farinosa centrale del chicco). L’albumina è una proteina di alto
valore biologico (è completa di tutti gli aminoacidi essenziali), ma purtroppo
nella fase di raffinazione del cereale viene quasi completamente eliminata.
Questo significa che consumando pane, pasta e pizza
preparati con farina di frumento raffinata (di tipo 00, per intenderci) non è
possibile ottenere l’effetto positivo sopra descritto, mancando in questa
farina quasi totalmente l’albumina (oltre che le fibre, un altro elemento
tipico dei cereali integrali che riduce la glicemia dopo il pasto). Mentre
invece la farina integrale di frumento (e i prodotti con essa confezionati)
possono avere un effetto preventivo e terapeutico sulla malattia diabetica.
Altri alimenti utili per il diabetico
I legumi sono tra
gli alimenti più indicati per l’alimentazione del diabetico. Contengono il
12-14% di fibre e i loro amidi sono assimilati più lentamente di quelli dei
cereali perché contengono fitati e altre sostanze antinutrizionali che ne
rallentano la digestione. La loro presenza nel pasto limita l’innalzamento
della glicemia.
La proprietà della
cipolla di ridurre la glicemia è conosciuta fin dai primi decenni del
secolo scorso. Il consumo regolare di cipolla cruda (50 g al giorno) ha ridotto
del 30% la glicemia in pazienti diabetici.
Anche l’aglio riduce la glicemia, oltre a contenere
numerose sostanze antiossidanti che si rivelano preziose per prevenire la
degenerazione dei piccoli vasi sanguigni e la formazione della cataratta,
lesioni tipiche del diabetico.
Ricordiamo infine che i bioflavonoidi sono un gruppo di sostanze (rutina, esperidina,
quercitina, citrina, ecc.) presenti negli alimenti di colore giallo, arancio,
rosso, blu o comunque pigmentati (ciliege, albicocche, zucca, arance, frutti di
bosco, buccia delle mele e delle pere, ecc.) e anche in numerose piante
aromatiche (come, ad esempio, rosmarino, timo, salvia, origano, maggiorana).
Hanno una spiccata azione vasoprotettiva, rendendo più forte la parete dei
piccoli vasi e regolandone la permeabilità. E’ stata dimostrata anche la loro
capacità di ridurre la glicemia.
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