Tra qualche settimana saranno disponibili le cipolle fresche dette anche cipollotti. Sono ortaggi
particolarmente piacevoli perché il sapore piccante tipico di questo vegetale è
all'inizio della stagione poco pronunciato. È dunque questo il tempo per portare con
maggior frequenza cipolle e cipollotti in tavola, anche per approfittare delle
notevoli proprietà terapeutiche. La cipolla, infatti, attiva tutte le funzioni
organiche, è antibatterica e antinfettiva, stimola la funzionalità renale
favorendo l'eliminazione delle scorie azotate, combatte i vermi intestinali.
Il suo consumo è, inoltre, particolarmente consigliato ai
diabetici e ai soggetti a rischio dal punto di vista cardiovascolare. Che la
cipolla influisse positivamente sulla glicemia lo si sapeva almeno dal 1923.
Ulteriori conferme sono arrivate da numerose ricerche effettuate soprattutto
nel decennio tra il 1970 e il 1980. Il consumo regolare di questo ortaggio
riduce il rischio di malattie cardiovascolari, visto che abbassa il tasso di
colesterolo e riduce la viscosità sanguigna.
L’effetto diuretico della cipolla e del suo decotto è noto a
tutti. Il rinnovamento del sangue e dei liquidi organici promosso dalla cipolla
e il ringiovanimento cellulare che ne consegue hanno un effetto benefico su
tutte le persone che soffrono di artrite e artrosi, di iperuricemia e di gotta,
di dolori muscolari.
Non dimentichiamo inoltre che un'altra interessante
proprietà della cipolla è quella batteriostatica e antibiotica, particolarmente
utile soprattutto nelle infiammazioni delle vie respiratorie e nelle sindromi
influenzali. Perfino nelle squame secche più esterne del bulbo si sono trovate
sostanze disinfettanti attive nei confronti dei funghi patogeni. Negli anni
Quaranta del secolo scorso, quando gli antibiotici non erano ancora
disponibili, sono state fatte interessanti sperimentazioni nella medicazione di
ferite e di piaghe purulente utilizzando una pasta di cipolla cruda tritata.
Pur non essendo la cipolla applicata direttamente sulla ferita, i tessuti
lesionati erano esposti ai suoi vapori. Ebbene, già dopo le prime applicazioni
il dolore, il cattivo odore e la suppurazione erano scomparsi, mentre iniziava
prontamente la cicatrizzazione della lesione.
Alcuni suggerimenti per il consumo e l’eventuale impiego
terapeutico
La cottura della cipolla inattiva gran parte dei suoi
principi terapeutici e quindi il modo migliore di approfittare
delle proprietà
benefiche di questo ortaggio è di consumarlo crudo, mescolato alle insalate. Oppure è possibile preparare delle invitanti tartine con una
fetta di pane integrale coperta da cipolla affettata e previamente macerata
qualche ora in buon olio extra vergine d’oliva e un po’ di succo di limone in
modo da attenuarne il tipico sapore.
Se amate le cipolle lessate, cuocetele a vapore e
recuperatene l’acqua di cottura, ricca di minerali. La potrete utilizzare come
salutare decotto oppure per integrare minestre e minestroni o, infine, come
fondo per saporite besciamelle.
Nel caso aveste bisogno di una terapia prolungata
(consigliatevi però con un medico esperto), potete preparare in casa una
tintura di cipolla mettendo 100 g di cipolla fresca tritata a macerare in 300 g
di alcol a 70° per 15 giorni. Filtrate e spremete. Prendetene un cucchiaio al
giorno diluito in acqua.
Qualche controindicazione
In alcune persone particolarmente sensibili l’assunzione di
cipolla determina un notevole rallentamento della digestione e, soprattutto, un
aumento delle secrezioni acide dello stomaco. Va da sé, quindi, che la cipolla
non può essere consumata in quantità abbondante da coloro che soffrono di
gastrite, ulcera gastrica e reflusso gastroesofageo.
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