Abbiamo ormai introiettato il fatto che è doveroso, per chi vuole vendere qualsiasi cosa, tenere aperto il negozio quando gli acquirenti sono liberi dal lavoro e dagli impegni. E quindi: di domenica, la sera fino a mezzanotte, in tutte le feste comandate. Insomma, l’attività commerciale non dovrebbe interrompersi mai, per nessuna ragione. Questo modo di ragionare (e la sua applicazione pratica, con affollamenti incredibili dei centri commerciali nei giorni di festa) è fortemente voluto dal sistema commerciale stesso. Che non manca di segnalare vistosamente le nuove opportunità (striscioni a caratteri cubitali: LA DOMENICA SEMPRE APERTI!), di approntare sconti e facilitazioni per i clienti della domenica, di costruire veri e propri templi dedicati non solo agli acquisti, ma anche al tempo libero, alla ristorazione, allo svago (e tutto, bene o male, a pagamento).
Sinceramente, preferivo le proposte di mia nonna che in primavera, la
domenica pomeriggio, mi portava a raccogliere erbe selvatiche. Il tarassaco era
il suo bottino preferito (ma non si faceva mancare i cespi di papavero che, in
questo mese, sono ancora verdissimi e saporiti). Vi propongo un piatto tra quelli che
mi faceva gustare a cena, come meritata ricompensa per le fatiche pomeridiane.
Tarassaco marinato
Un kg di
tarassaco
3 spicchi di
aglio
4 cucchiai d’olio
extra vergine d’oliva
4 cucchiai di
aceto di mele
Un rametto di
rosmarino
3-4 foglie di
salvia
Un cucchiaio di
uvetta
Un cucchiaio di
pinoli
3 cucchiai di
pane grattugiato
2 cucchiai di
latte di avena
Sale
“In saòr” sono definiti dai veneti questi piatti leggermente agri nei quali
l’aglio, gli aromi e un goccio d’aceto servivano soprattutto per prolungarne la
conservazione. Nella cucina tradizionale di queste terre si applica questo trattamento
al pesce, ma anche al radicchio di Treviso, ai fagioli, alla zucca. Sbollentate
il tarassaco in pochissima acqua salata e scolatelo. Sbucciate l’aglio e
pestatelo grossolanamente nel mortaio assieme ad un pizzico di sale. Fate
scaldare l’olio, aggiungete l’aglio pestato, l’aceto di mele, l’uvetta, i
pinoli e gli aromi. Quando l’aceto è quasi del tutto evaporato, condite con
questo sugo il tarassaco. Coprite e lasciate riposare la pietanza per mezza
giornata perché i sapori si amalgamino. Prima di servire il tarassaco come
contorno (eccellente a fianco di un paio di fette di polenta abbrustolita) cospargetelo
con il pane grattugiato preventivamente inumidito con il latte di avena (mia
nonna usava il latte di mucca, ma per chi è allergico vanno benissimo anche i
latti vegetali).
Il
tarassaco
Agisce beneficamente sul fegato e sui reni. Riduce
il colesterolo sanguigno e previene la formazione dei calcoli biliari. Ha anche
proprietà diuretiche e riduce il rischio della formazione dei calcoli renali. Il
tarassaco infine aiuta ad eliminare le tossine e migliora così il nutrimento di
tutti gli organi del corpo.
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