“Repetita iuvant” dicevano i latini. Cioè “le cose ripetute aiutano”. Che il consumo dei cereali integrali sia benefico per l’organismo non è certo una novità. In effetti, i benefici che derivano dal consumo regolare di cereali integrali (in cui sono mantenuti il germe e gli strati esterni del chicco, ricchi di fibre, minerali, vitamine e altri composti ad azione protettiva) trovano sempre maggiori conferme. Nessuna novità dunque. Tuttavia ci torniamo sopra, perché la questione è veramente fondamentale per il nostro benessere. I dati di cui disponiamo questa volta sono importanti. Nel 2017 è stata pubblicata l’analisi dei dati relativi a oltre un milione di adulti e anziani, uomini e donne, con abitudini di consumo molto diverse, seguiti per almeno 4 e fino a un massimo di 26 anni (European Journal of Clinical Nutrition, 2017 Nov 1).
È risultato evidente che i consumi più elevati di cereali integrali (più di 180 grammi al giorno nei maggiori consumatori) hanno prodotto una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause, della specifica mortalità cardiovascolare e di quella per tumori.
È risultato evidente che i consumi più elevati di cereali integrali (più di 180 grammi al giorno nei maggiori consumatori) hanno prodotto una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause, della specifica mortalità cardiovascolare e di quella per tumori.
In particolare, ogni incremento di 28 g del consumo giornaliero di cereali integrali riduceva il rischio di mortalità totale mediamente del 9%, mentre diminuiva del 14% la mortalità cardiovascolare e del 3% quella per tumore. Cosa portiamo a casa da questi dati? Semplice: ogni pasto (colazione, pranzo, cena) per essere equilibrato e salutare dovrebbe contenere una porzione di cereali integrali (pane, pasta, riso, miglio, fiocchi di avena, crema di cereali, ecc.).
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