sabato 21 dicembre 2019

DOLCIFICANTI DIVERSI DALLO ZUCCHERO: NON SEMBRANO UNA SOLUZIONE

Se, in queste settimane di festa, leggete con attenzione le etichette di caramelle, bevande e dolci che vengono proposti enfatizzando il basso o nullo contenuto di calorie o di zucchero li trovate sempre. Sono i dolcificanti artificiali. Ne esistono moltissimi, di vario sapore e con diversi impieghi da parte dell’industria alimentare (la nota Coca Cola Zero ne contiene addirittura tre: ciclammato di sodio, acesulfame K e aspartame). Tutti sono caratterizzati dall’avere un sapore centinaia di volte (150-600) più dolce dello zucchero-saccarosio. Che sostituiscono quindi nella composizione di dolci e bevande. Suggerendo che questo si traduca in un risparmio calorico. A parte che questo non è sempre vero (nei dolci, ad esempio, le calorie non provengono solo dallo zucchero, ma anche dalle farine e dai grassi), il punto nodale utilizzato dalla pubblicità è il supposto effetto “dimagrante” di questi prodotti rispetto a quelli dolcificati con saccarosio. In realtà, i dolcificanti artificiali non sono privi di rischi e le persone che pensano di perdere qualche chilo sostituendoli allo zucchero restano quasi sempre deluse. È quanto afferma una revisione di 37 studi (con oltre 41000 partecipanti) pubblicata sulla rivista Canadian Medical Association Journal (July 17, 2017 vol. 189 no. 28 E929-E939). Secondo questa ricerca, il consumo di dolcificanti artificiali potrebbe essere legato ad un aumento di peso e allo sviluppo di altre condizioni patologiche come un aumento del BMI, della circonferenza della vita, dell’ipertensione, dei problemi cardiaci e della sindrome metabolica. Stiamone lontani. 

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