Sembravamo proprio dei carbonari che si recavano ad una riunione
segreta: singoli e coppie infagottati negli eskimo (come andava di moda allora)
e grandi sciarpe che coprivano parzialmente il volto. Anche il luogo dell’incontro
(un anonimo appartamento in un vicolo del centro storico) e l’ora tarda accentuavano
il clima di mistero. In realtà (eravamo nell’inverno del 1975) si trattava
semplicemente del primo contatto “di massa” (si fa per dire: eravamo in una
ventina) con il riso integrale. Almeno nella mia città, Verona. Erano gli anni
nei quali si iniziava a far strada nelle nostre coscienze la convinzione che
per cambiare il mondo occorresse almeno anche un cambiamento personale, nelle
abitudini e nelle scelte di tutti i giorni e quindi anche nell’alimentazione. Devo
dire che, successivamente, ho imparato a cucinare il riso integrale molto
meglio dei volonterosi e preveggenti padroni di casa che ci ospitarono quella
sera. In effetti, quello che ci fu proposto in quella occasione fu un riso
stracotto e senza un briciolo di sale. Una scelta obbligata, dissero i nostri
ospiti, visto che si prevedeva che le fitte chiacchiere avrebbero impegnato i
commensali molto più che le rituali cento masticazioni per ogni boccone. Quell’esperienza
fu comunque proficua e anche da quella serata originò il mio interesse per
l’alimentazione e per il cibo come indispensabili strumenti di benessere, di
terapia e di conoscenza del mondo.
Il riso è un ottimo alimento di alta resa energetica e di facile
digeribilità. Purtroppo i processi di raffinazione e di sbiancamento a cui il
riso viene sottoposto ne compromettono i pregi nutrizionali. Molto meglio,
dunque, consumare di preferenza, al posto del riso raffinato o brillato, quello più ricco
dal punto di vista nutrizionale come, ad esempio, lo sbramato di risone (il
riso integrale), il riso semigreggio (o semilavorato) e il riso parboiled.
Tra le ricette a base di riso integrale che preferisco ve ne
suggerisco una di semplice realizzazione e molto saporita.
Riso con nitukè (per 4 persone)
3 bicchieri di riso integrale
2 cipolle medie
2 carote
1 gambo di sedano
1 spicchio d’aglio
2 foglie di salvia
3 cucchiai d’olio
extra vergine d’oliva
1 cucchiaio di salsa
di soia
1 cucchiaino scarso di
sale
Lavate il riso e mettetelo in una pentola con il fondo spesso.
Aggiungete un po' più del il doppio (in volume) di acqua fredda e il sale. Fate alzare il
bollore, abbassate il fuoco al minimo e, a pentola coperta, proseguite la
cottura per 60 minuti. Nel frattempo, pulite le verdure, affettate le cipolle, tagliate
a cubetti le carote e il sedano. Mettete il tutto in un tegame largo, assieme
all’aglio schiacciato, alla salvia e a due cucchiai d’olio. Fare scaldare a
fuoco allegro per 2-3 minuti, aggiungete la salsa di soia, mescolate, abbassate
la fiamma, coprite e fate cuocere ancora per 10 minuti rimestando di tanto in
tanto. Quando le verdure sono morbide, unitevi il riso, aggiungete un cucchiaio
d’olio crudo, mescolate bene e servite caldo.
(Dalla mia rubrica Vegetariando sulla rivista Vita e Salute)
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