È ormai accertato che la vitamina D protegge non solo le ossa, ma anche il cuore e i vasi sanguigni. Numerosi riscontri scientifici confermano questa affermazione.
Cominciamo
innanzitutto dalla pressione arteriosa. I livelli sanguigni della vitamina D
sono inversamente correlati alla pressione. In altre parole, meno vitamina D
abbiamo in corpo, più la pressione arteriosa tende ad aumentare, soprattutto
nei soggetti dai 50 anni in su (American Journal
of Hypertension 2007; 20: 713-9).
Una ricerca effettuata presso la prestigiosa Harvard School of Public Health (USA) ha analizzato 454 uomini di età compresa tra 45 e 75 anni che avevano avuto un infarto cardiaco. Misurando il livello della vitamina D nel sangue, è risultato evidente che i soggetti con più bassi livelli di questa vitamina avevano un rischio di morte, in seguito a infarto, due volte superiore rispetto a quelli che ne avevano di più.
Una ricerca effettuata presso la prestigiosa Harvard School of Public Health (USA) ha analizzato 454 uomini di età compresa tra 45 e 75 anni che avevano avuto un infarto cardiaco. Misurando il livello della vitamina D nel sangue, è risultato evidente che i soggetti con più bassi livelli di questa vitamina avevano un rischio di morte, in seguito a infarto, due volte superiore rispetto a quelli che ne avevano di più.
Una conferma
dell’importante ruolo di protezione della vitamina D arriva anche da un più
recente studio statunitense (Archives of
Internal Medicine 2008; 168: 1174-80).
Nei 18mila soggetti esaminati è stato
riscontrato che una maggiore
quantità di vitamina D nel sangue corrispondeva ad un rischio per infarto
decisamente inferiore. Possiamo infine aggiungere che un deficit di vitamina D
è associato ad un aumento del rischio di morte improvvisa per cause cardiache e
di alterazioni del regolare ritmo del cuore (Journal of Clinical Endocrinology &
Metabolism 2008; 93: 3927-35).
(Dal mio libro LA DIETA DEL CUORE, Edizioni ADV, Firenze)
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