Si sa da tempo che i vegetali appartenenti alla famiglia
delle Crucifere (broccoli, cavolfiori, verze, cavolini di Bruxelles, ecc.) sono
un gruppo di alimenti di particolare interesse nella prevenzione dei tumori.
Questo effetto protettivo è soprattutto dovuto alla presenza in questi vegetali
dei glucosinolati, i cui principali derivati metabolici (gli isotiocianati)
hanno dimostrato proprietà anticancro in numerosi studi. Queste proprietà,
soprattutto nei confronti di alcuni specifici tumori sono state confermate anche
in alcuni studi epidemiologici (cioè fatti sulla popolazione umana). Sulla
rivista Annals of Oncology del 10 febbraio 2012 è comparsa la revisione
di una serie di studi effettuati in Italia e Svizzera tra il 1991 e il 2009 che
avevano per oggetto la possibile associazione tra consumo di Crucifere e
rischio di sviluppare una malattia tumorale. Dall’analisi dei risultati (quasi
12500 i casi di tumore esaminati, confrontati con 11500 controlli) emerge che
quando i consumi di cavolo sono di almeno una porzione a settimana il rischio
diminuisce significativamente per i tumori della cavità orale, dell’esofago,
del colon-retto, della mammella e del rene. Una preziosa conferma (anche per
l’imponenza dei numeri) che testimonia, ormai definitivamente, l’utilità della
frequente presenza di una porzione di cavoli sulla nostra tavola. Non vi fanno ancora
più voglia i cavoli cappucci estivi, croccanti e teneri? Vi basta affettarli
sottilmente e condirli con olio, sale e uno spruzzo di limone. Che meraviglia!
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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