Colesterolemia
totale, LDL, HDL, colesterolo buono e cattivo, grassi saturi e insaturi,
omega-3, polinsaturi, dieta, movimento, stile di vita, piante medicinali,
latte, carne, noci…
Un
polverone di sigle, concetti, suggerimenti pubblicitari, banalità e sciocchezze,
paure e voglia di sapere, convinzioni solide e molta confusione. Il tutto
mescolato e servito in tutte le salse da giornali, trasmissioni televisive
affollate di esperti e, naturalmente, internet. Un gran bailamme, non c’è che
dire, riguardo ad una questione (il ruolo del colesterolo nel nostro organismo
e la sua relazione con le patologie cardiovascolari) con la quale, è inutile
nasconderlo, prima o poi tocca a tutti confrontarsi. È dunque benvenuta l’occasione
per fare un po’ di chiarezza e per offrire spunti di riflessione e suggerimenti
pratici.
Che
cos’è
Il
colesterolo, isolato per la prima volta a partire dai calcoli biliari nella
seconda metà del 1700, è uno sterolo. Gli steroli sono sostanze molto diffuse
in natura. Non sono solubili in acqua e il loro punto di fusione (cioè la
temperatura alla quale gli steroli diventano liquidi) è in genere piuttosto
alto. Il punto di fusione del colesterolo è di 149 °C. Questo significa che
alla temperatura corporea (37 °C) il colesterolo, se presente nel sangue in
quantità eccessiva, tenderà a dare al sangue stesso una consistenza densa e
vischiosa. Nel sangue meno fluido la formazione dei trombi e di depositi di
grasso sulla parete arteriosa diventano evidentemente più facili. Ne consegue
quel fenomeno patologico conosciuto come aterosclerosi, una condizione caratterizzata
da indurimento, restringimento e occlusione delle arterie. La riduzione del
flusso di sangue o la sua interruzione (graduale o improvvisa) produce
naturalmente uno stato di sofferenza e, nel caso dell’infarto, la morte delle
cellule dell’organo interessato (cervello, cuore, reni, muscoli, intestino,
ecc.). È un tema di grande interesse, anche perché le morti causate da
patologie cardiovascolari sono annualmente circa il 45% del totale.
Da
dove viene
Il
fegato (ma anche altri tessuti corporei come pelle, cervello, surrenali,
intestino, aorta...) sintetizza giornalmente circa due grammi di colesterolo. Poiché
con una dieta normalmente variata si introducono circa 0,3-0,5 g di colesterolo
al giorno, è evidente che l'organismo autonomamente è in grado di produrre una
quantità di colesterolo ben quattro volte superiore a quella introdotta con i
cibi.
Questa
osservazione non deve tuttavia far dimenticare il ruolo fondamentale della
dieta nella regolazione della colesterolemia (il livello di colesterolo nel
sangue). In particolare, occorre non dimenticare che il colesterolo è presente
esclusivamente negli alimenti di origine animale: carne, latte e formaggi, uova
e burro. I cibi di origine vegetale (frutta, verdura, cereali, legumi, semi
oleosi) non contengono invece colesterolo. È chiaro, in ogni caso, che all’origine
dell’ipercolesterolemia e delle sue conseguenze non c’è solo un eventuale eccessivo
consumo di carne o formaggi. Si tratta, infatti, di uno squilibrio che, oltre
alla dieta non adatta, ha anche altre cause come, ad esempio, la sedentarietà,
l’obesità, il fumo e uno stile di vita frenetico e stressante.
A
cosa serve
Non
c'è nulla nel nostro organismo che non abbia la sua funzione. Anche per il
colesterolo è così. Infatti, se è vero che il colesterolo in eccesso può
minacciare seriamente la nostra salute è altrettanto vero che esso svolge
importanti funzioni biologiche e che è una parte indispensabile delle strutture
cellulari e dei tessuti. In particolare, il colesterolo è presente in tutte le
membrane cellulari, costruisce le guaine mieliniche che avvolgono le cellule
del tessuto nervoso, è un componente della bile, indispensabile per la digestione
dei cibi grassi, è utilizzato per la produzione degli ormoni steroidei (cioè
gli ormoni provenienti dalle ghiandole sessuali e dalle surrenali come
cortisolo, estrogeni e testosterone), è il precursore della vitamina D (che
controlla il bilancio del calcio nell’organismo e rende robusti ossa e denti).
È
più che evidente, quindi, che senza una giusta quantità di colesterolo il
nostro organismo non potrebbe sopravvivere.
Buono
e cattivo
Il
colesterolo non si scioglie nei liquidi acquosi come il sangue. In effetti, il
colesterolo viaggia nel sangue legato a speciali proteine prodotte dal fegato
che ne garantiscono la solubilità.
Questo
insieme proteina-grasso è detto lipoproteina.
Le
lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins o LDL) trasportano il
colesterolo dal fegato alla periferia dell'organismo, favorendo così la sua
naturale tendenza a depositarsi sulla parete dei vasi arteriosi, fenomeno che
sta all'inizio dell'aterosclerosi. Per questo il colesterolo-LDL è detto
“cattivo” e un suo eccesso nel sangue è indice di un rischio cardiovascolare
più elevato. Al contrario, le lipoproteine a alta densità (High Density
Lipoproteins o HDL) veicolano il colesterolo dalla periferia del corpo verso il
fegato. Vengono così rimosse le placche aterosclerotiche dalle pareti arteriose
e viene favorita l'eliminazione di questo grasso dall'organismo. Ecco perché
sbrigativamente quest’ultimo è definito colesterolo “buono”. Naturalmente, se
il colesterolo HDL è troppo basso non può esercitare efficacemente la sua
azione protettiva.
Le
piante utili
Il
carciofo e il tarassaco aumentano la produzione di bile, migliorando
l’eliminazione del colesterolo dall’organismo e, nel contempo, stimolano
l’attività depurativa epatica e renale.
In
farmacia o in erboristeria trovate comodi estratti di queste piante, da
utilizzare come segue:
Carciofo
Tintura Madre, 50 gocce in poca acqua, prima di pranzo;
Tarassaco
Tintura Madre, 50 gocce in poca acqua, prima di cena. Ciclo terapeutico di tre
mesi.
Anche
il rosmarino (Rosmarinus officinalis 1DH Macerato Glicerico, 50 gocce al
giorno) può avere una buona utilità nelle ipercolesterolemie, soprattutto nei
soggetti che soffrono di digestioni lunghe e difficili e/o di pressione
arteriosa troppo bassa.
Le
regole d’oro
- Aumentate il consumo di frutta fresca, verdure e ortaggi di tutti i tipi.
- Aumentate il consumo di legumi (fagioli, piselli, ceci, fave, lenticchie, lupini, ecc.).
- Inserite giornalmente nella vostra dieta un cucchiaio di semi oleosi, ricchi di preziosi acidi grassi polinsaturi che proteggono le arterie.
- Privilegiate gli oli vegetali, in particolare l’olio extra vergine di oliva sia per la cottura (per tempi limitati e a bassa temperatura) che per il condimento.
- Riducete o eliminate la carne. In ogni caso limitate il consumo di carni rosse e grasse.
- Non consumate i formaggi più di una volta la settimana.
- Consumate i dolci (fatti con le vostre mani utilizzando ingredienti sani e di produzione biologica) occasionalmente e con moderazione. Molti dolci possono essere realizzati senza l’impiego di uova, latte e burro, come proposto frequentemente su questa rivista.
- Consumate ogni giorno alimenti ricchi di carboidrati complessi (amidi). Pane, pasta, polenta, riso, orzo, avena, miglio, grano saraceno (preferibilmente integrali: sono più ricchi di fibre, di proteine, di minerali, di vitamine e di sostanze protettive) dovrebbero costituire almeno il 50-60% dell’apporto calorico giornaliero.
- Limitate o evitate il consumo delle uova. In ogni caso, non più di un paio alla settimana.
- Evitate le bevande gassate e zuccherate.
- Praticate regolarmente attività fisica (basta anche una sola passeggiata di 20-30 minuti al giorno).
- Rinunciate al fumo.
- Ricavate nella giornata del tempo per riflettere, meditare, pregare, osservare la natura, apprezzare il silenzio. È indispensabile per bilanciare lo stress quotidiano.
Notate
che questi comportamenti sono sostanzialmente gli stessi che aiutano a
prevenire e trattare il diabete, a ridurre il rischio tumorale e di altre gravi
patologie croniche e degenerative. Si tratta, in definitiva di uno stile di
vita che ci aiuta a prolungare l’esistenza e a preservarne la qualità.
Ricette
Le
ricette che seguono non prevedono la presenza di ingredienti di origine animale
come carne, formaggi e uova. Non solo perché sono una fonte importante di colesterolo,
ma anche perché la combinazione di grassi saturi e di proteine animali (quasi
sempre presenti in eccesso nella dieta usuale) fa aumentare il livello di
infiammazione nell’organismo e quindi il rischio per tutte le patologie
croniche e degenerative. Da quelle cardiovascolari al diabete fino
all’osteoporosi e a molti tumori. Faremo invece spazio ai cereali integrali, ai
legumi (anche ai derivati della soia come il tofu, alimento proteico nutriente,
assai comodo e versatile nella realizzazione di pietanze dolci e salate), alle
verdure e ai semi oleosi, veri pilastri di una dieta che aiuti a ridurre la
colesterolemia e il rischio cardiovascolare.
Aioli
vegetale
200 g di tofu
2 spicchi di aglio
un cucchiaio di succo di
limone
4 cucchiai di olio extra
vergine d’oliva
un cucchiaio di capperi già
dissalati
Mettete
il tofu, il succo di limone, l'aglio sbucciato e affettato e i capperi in un
frullatore e aggiungete l'olio goccia a goccia. Ne uscirà un’ottima maionese
tutta vegetale, ottima da spalmare sul pane integrale tostato o per preparare una
fresca e invitante insalata russa tutta vegetale.
Cuscus
mediterraneo
350 g di cuscus integrale di
frumento
4 pomodori ben maturi
Una cipolla bianca fresca
Un peperone verde
2 cucchiai di prezzemolo
tritato
Un limone
4 cucchiai d’olio extra
vergine d’oliva
Sale marino integrale
Tostate
leggermente il cuscus con un goccio d’olio e copritelo con un volume doppio
d’acqua bollente salata. Lasciate riposare coperto per 30 minuti e poi
versatelo in un piatto largo. Conditelo con l’olio, sgranatelo con una
forchetta e lasciatelo raffreddare del tutto. Tagliate a dadini le verdure e
aggiungetele al cuscus assieme al succo di limone e a un pizzico di sale.
Mescolate e cospargete con il prezzemolo.
Cannellini in insalata
200 g di fagioli cannellini
Una costa di sedano verde
2 foglie di salvia
Una foglia di alloro
Una cipollina fresca
3 cucchiai di prezzemolo tritato
3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
2 cucchiai di aceto di mele
Sale marino integrale
Mettete a bagno in acqua
fresca i fagioli per otto ore. Scolateli e fateli cuocere in acqua rinnovata a
fuoco basso per 2 ore, con la salvia, l’alloro e il sedano tagliato in due
pezzi. Salate a metà cottura. Lasciate raffreddare i fagioli nella loro acqua,
scolateli, eliminate il sedano e gli aromi e conditeli con la cipolla
affettata, il prezzemolo, l’olio e l’aceto. Fate riposare al fresco per
un’oretta. Per una cena che ristori dopo una giornata afosa state lontani da
pizze e birre, ma servite questi fagioli con contorno di insalata fresca e riso
integrale basmati. Avrete la riconoscenza dei vostri commensali.
Biscotti di avena e nocciole
500 g di fiocchi di avena piccoli
150 g di uvetta
100 g di nocciole
Latte di soia
Sale
Mettete a bagno l’uvetta in
acqua tiepida per un’ora. Fate tostare leggermente le nocciole in forno e
tritatele. Mescolate i fiocchi, l’uvetta, le nocciole, il sale. Con qualche
cucchiaio di latte di soia preparate un impasto morbido. Lasciatelo riposare
per 30 minuti. Dividete l’impasto in piccoli mucchietti su carta da forno e fate
cuocere per 30 minuti a 180 °C. Lasciateli raffreddare prima di mangiarli. Una
lunga e paziente masticazione vi ricompenserà, svelando ai vostri sensi il
sapore deliziosamente dolce di questi biscotti.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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