Le demenze e le malattie degenerative del sistema nervoso
centrale sono sempre più frequenti. L’invecchiamento della popolazione ha certamente
una grande importanza (si dice sempre che la vita si è allungata, ma in realtà
è la vecchiaia ad essere ormai molto lunga), ma numerosi studi scientifici
confermano da tempo che il rischio non è uguale per tutti. Chi adotta una dieta
mediterranea e, soprattutto, chi fa una vita attiva ha un rischio inferiore. Una
revisione degli studi (1990-2007) riguardanti la relazione tra attività fisica
e diagnosi di malattie neuro-degenerative (Psychological
Medicine, 2009 Jan;39(1):3-11) ha esaminato 163.797 persone. I livelli più
alti di attività fisica vedevano ridursi il rischio di demenza e di Alzheimer.
Per 1880 anziani di New York residenti in comunità, l’attività
fisica e la dieta mediterranea si associano in modo indipendente con un
minor rischio di Alzheimer. L'azione combinata di attività fisica e di alimentazione
più sana ha spinto la riduzione del rischio fino al 61-67% (Journal of the America Medical Association,Agosto 12, 2009, Vol 302, No.6). Infine, uno studio del 2011 (Archives of
Internal Medicine, 2011 Luglio 25;171(14):1244–1250) esamina
la relazione tra attività fisica e declino cognitivo in donne con età maggiore
di 65 anni con malattie circolatorie o con fattori di rischio vascolari
significativi. Dai risultati emerge che l’attività fisica può migliorare l’età
cognitiva di 5-7 anni.
(Da un mio articolo pubblicato sulla rivista Vita e Salute)
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