sabato 23 aprile 2016

25 APRILE: VIVA BARTALI!


A ventiquattro anni Gino Bartali incarna il ciclismo: nel suo palmarès figurano due Giri d’Italia e un Tour de France, oltre a numerose corse in linea. Ma è il biennio successivo a cambiare per sempre la sua carriera. Nel ’39 il regime boicotta il Tour, nel ’40 la maglia rosa finisce sulle spalle del giovanissimo Fausto Coppi. Poche settimane dopo il Duce annuncia l’ingresso dell’Italia in guerra. Ed è qui che inizia la pagina meno nota della vita di Ginettaccio, che aderisce come staffetta alla rete clandestina organizzata dall’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa. In segreto, il campione fa su e giù decine di volte tra l’Umbria e la Toscana, superando pattuglie e posti di blocco con un carico di documenti contraffatti nascosti nel telaio della bici, e aiuta centinaia di ebrei a sfuggire alla persecuzione nazista.
Gino Bartali è stato dichiarato «Giusto tra le nazioni» dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’Olocausto, per aver salvato centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale.

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