Ricevo e pubblico:
DOMANDA:
Ho sentito parlare delle aflatossine e del fatto che possono contaminare alcuni alimenti. Di che si tratta?
P.A.
RISPOSTA
La
possibile contaminazione degli alimenti da parte di funghi che producono varie
tossine (micotossine) è certamente un problema importante. Infatti esistono
leggi nazionali e europee che hanno fissato i controlli da effettuare e i
limiti da non superare per tutelare la salute dei consumatori. L’ingestione di
alcune micotossine (in particolare le aflatossine) può produrre distrurbi
digestivi, ma soprattutto è sospettata di aumentare il rischio di tumore del
fegato. Sono oggetto della contaminazione soprattutto i semi oleosi e i
cereali. Attraverso mangimi o alimenti contaminati, anche il latte vaccino, il
latte in polvere, i formaggi e perfino il latte di donna possono contenere
aflatossine.
Le
micotossine (e le numerose sostanze potenzialmente tossiche che si trovano in
svariati alimenti di uso comune) non sono tuttavia dannose in assoluto, ma la
loro pericolosità (ovviamente entro certi limiti) è mitigata o accentuata da
diversi fattori come lo stato di salute generale, l’eventuale uso di
farmaci o le abitudini alimentari. A
questo proposito, il prof. Oliver Alabaster, cancerologo dell’università di
Washington, afferma che la tossicità delle aflatossine è importante soprattutto
nel contesto di una dieta eccessivamente ricca di grassi e di proteine. Molti
vegetali freschi e crudi, infine, apportano all’organismo una grande quantità
di sostanze che contrastano l’azione tossica di svariati composti, sia naturali
che di sintesi.
Ecco
alcuni accorgimenti per limitare il più possibile l’impatto con questo
problema:
- Riponete le farine e i semi che servono per la vostra alimentazione in ambienti freschi e areati oppure in frigorifero;
- Non conservate le derrate nel congelatore domestico per molti mesi: con il freddo i processi di degradazione degli alimenti sono certamente molto lenti, ma non sono bloccati;
- Acquistate semi oleosi di provenienza esotica (anacardi, arachidi) solo in piccola quantità: eviterete di doverli conservare a lungo in casa, magari in condizioni poco idonee;
- Non consumate semi o farine con sapore stantio o rancido;
- Accompagnate sempre il consumo dei farinacei e dei semi oleosi con verdure crude o con frutta fresca.
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