Quelle che derivano dallo zucchero dovrebbero
rappresentare al massimo il 10 per cento delle calorie totali assunte nel corso
della giornata. Questo limite è proposto unanimemente dalla scienza in tutto il
mondo. Qualche tempo fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva suggerito
di ridurre questa percentuale al 5%. Secondo l’OMS, dimezzare il consumo di zucchero ridurrebbe
il rischio per molte patologie come l’obesità, il diabete, le malattie
cardiovascolari, diversi tumori, ecc. A suo tempo questa proposta (i cui destinatari erano
i governi) ha suscitato le rimostranze della nostra Ministra
della Salute Lorenzin, secondo la quale con divieti di questo genere non si costruisce
una cultura dell'alimentazione. Sarà. Certo che prima di fare affermazioni
azzardate e improbabili, la ministra avrebbe fatto meglio a consultare le
statistiche sui consumi di zucchero in Italia. Consumi che si aggirano
mediamente sui 25 kg a testa all’anno, corrispondenti a 70 g di zucchero al
giorno. Che producono 275 kcal, un valore che per molti soggetti già supera il
10% delle calorie giornaliere. Infatti, i LARN 2014 (Livelli di Assunzione
Raccomandati di Nutrienti, revisione 2014) indicano che, in relazione al peso,
sesso e attività fisica, gli adulti dovrebbero consumare giornalmente circa 2000-2700
kcal. Si tratta naturalmente di calcoli basati su valori medi, ma che tuttavia
dimostrano che il consumo di zucchero nel nostro Paese è eccessivo e che la
questione meriterebbe, innanzitutto da parte delle autorità pubbliche, una
riflessione e azioni conseguenti. D’altra parte, su questo punto siamo in buona
(o cattiva?) compagnia. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Bmj open 2016;6:e009892, molti
statunitensi superano di gran lunga questo limite. Colpa soprattutto dei cibi
cosiddetti "ultra-lavorati" che sono ormai parte integrante dell'alimentazione
negli USA (ma largamente pubblicizzati e acquistati anche da noi). Tra questi
cibi rientrano gli snack confezionati
dolci o salati, le caramelle e i dessert, le zuppe istantanee. Per la
preparazione di questi alimenti si impiegano non solo dosi abbondanti di sale,
zucchero, olio e grassi di dubbia qualità, ma anche sostanze artificiali non
utilizzate normalmente nella nostra cucina come emulsionanti o aromi e altri
additivi che servono per imitare il sapore del cibo "vero".
Da questo studio emerge chiaramente che i cibi ultra-lavorati sono molto più ricchi di zucchero rispetto agli altri (mediamente otto volte di più) e che la percentuale giornaliera di calorie prodotta dagli zuccheri aumenta di pari passo con l'aumento del consumo di cibi ultra-lavorati. L’unico modo per evitare pericolose conseguenze per la salute, suggeriscono i ricercatori, è dare un taglio netto a questi cibi ultra-lavorati e optare per preparazioni più semplici e casalinghe. Sono d’accordo.
Da questo studio emerge chiaramente che i cibi ultra-lavorati sono molto più ricchi di zucchero rispetto agli altri (mediamente otto volte di più) e che la percentuale giornaliera di calorie prodotta dagli zuccheri aumenta di pari passo con l'aumento del consumo di cibi ultra-lavorati. L’unico modo per evitare pericolose conseguenze per la salute, suggeriscono i ricercatori, è dare un taglio netto a questi cibi ultra-lavorati e optare per preparazioni più semplici e casalinghe. Sono d’accordo.
Biscotti “no
zucchero” (e buonissimi lo stesso)
1 tazza di uvetta e
10 albicocche secche a pezzetti fatte rinvenire in succo di mela
una tazza di semi di zucca tostati
una tazza di mela grattugiata finemente
una tazza di farina integrale di avena o di farro
mezza tazza di farina di mandorle
mezza tazza di pinoli
una tazza di semi di zucca tostati
una tazza di mela grattugiata finemente
una tazza di farina integrale di avena o di farro
mezza tazza di farina di mandorle
mezza tazza di pinoli
3 cucchiai di olio
extra vergine d’oliva
1 tazza di succo di mela
1 tazza di succo di mela
un cucchiaino di
lievito istantaneo
un pizzico di sale
Scaldate il forno a 180 °C. Riunite tutti gli ingredienti
in una grossa ciotola e impastateli bene (aiutatevi pure con le mani). Quando
l’impasto è omogeneo, distribuitelo a cucchiai su una piastra rivestita di
carta da forno. Infornate per 15-20 minuti.
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