I genitori e gli
educatori (benemerite le maestre elementari che si spendono per l’educazione dei
loro alunni anche quando sono a tavola!) sono spesso tentati di scoraggiarsi.
Eppure, un po’ di energie spese anche in questo campo possono produrre risultati
incoraggianti. Sentite, ad esempio, che cosa hanno saputo realizzare in un
asilo di Bangkok (Thailandia). Ai bambini che hanno partecipato ad uno studio
pilota durato otto settimane (Nutrition
& Dietetics, 2010; 67(2):97-101) sono state proposte varie
attività che avevano come oggetto i vegetali: la semina delle piantine, alcune prove
di assaggio, la possibilità di manipolarli in cucina e perfino la visione di
cartoni animati con personaggi che mangiavano carote, mele, spinaci, ecc.
Naturalmente, sono stati coinvolti anche i genitori, ai quali è stata inviata
una lettera per informarli del progetto della scuola ed un invito ad incoraggiare
i figli a consumare frutta e verdura. Alla fine dell’esperienza, tutti i
bambini avevano aumentato significativamente il consumo giornaliero di frutta, passato
da 53 a 77 g (+45%) e di verdura da 11 a 23 g (+110%). Non solo: sono aumentati
anche i differenti tipi di verdura consumati (passati da due a quattro).
Una splendida
dimostrazione che l’avversione dei bambini nei confronti dei vegetali (vera o
presunta che sia) non è immutabile, ma può essere trasformata. Basta volerlo.
(Dalla mia rubrica Vegetariando nella rivista Vita e Salute)
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