Filiera
corta, km zero, cibo locale. Ne avrete senz’altro sentito parlare. Un’altra
moda, dirà qualcuno. Non proprio, a mio parere. Tant’è vero che a casa ormai da
tempo (anche se progressivamente) facciamo la spesa tenendo conto di questi
criteri. È vero: la verdura, i cereali, l’olio, i detersivi, la pasta, le
farine, le scarpe non sono più in un unico punto vendita (un supermercato bello
e grosso, anzi un ipermercato, addirittura una Città Mercato completa, dove ci
puoi perfino passare i giorni di festa…). Qualche giro in più lo dobbiamo fare:
il contadino vicino ci fornisce le primizie
appena colte, il mulino che macina a pietra e lavora solo granaglie biologiche
ci dà ottime farine, i gruppi di acquisto solidale (GAS) ai quali aderiamo sono
preziosi per la pasta e per qualche formaggio (ma anche per le pizze e perfino
per le scarpe), lo spaccio della più grossa cooperativa italiana di agricoltori
biologici è prodigo di frutta e ortaggi freschissimi e a prezzi concorrenziali.
Tutto questo (lieve) impegno produce alcuni vantaggi non trascurabili:
1. abbiamo la possibilità di consumare cibo
prodotto vicino a noi, raccolto poco prima del consumo e quindi più saporito e
salutare;
2. sorreggiamo lo sforzo dei piccoli contadini di
salvaguardare le varietà locali di frutta, verdure, legumi e cereali, quella
preziosa biodiversità che ci dona cibi più gustosi e resistenti alle avversità
e che, tra l’altro, consentirà al mondo vegetale di adattarsi ai cambiamenti
climatici in arrivo;
3. sosteniamo il reddito delle piccole aziende
agricole e diamo fiducia ai giovani che si vogliono impegnare nella
coltivazione della terra e nella cura dell’ambiente;
4. diamo la nostra adesione a imprese economiche
che spesso costituiscono una occasione di impegno e lavoro per persone
disoccupate o in condizioni di svantaggio sociale;
5. abbiamo la possibilità di fare due chiacchiere
mentre si fanno gli acquisti e, spesso, di guardare negli occhi chi ha lavorato
per produrre il nostro cibo: non è retorica, ma una preziosa occasione che
rinsalda la indispensabile fiducia e stima reciproche (e impossibile da
realizzare in un qualsiasi supermercato); in ogni caso, la spesa si tramuta
sovente in un incontro tra persone (il che, di questi tempi, mi pare in ogni
caso apprezzabile)
6. da ultimo, risparmiamo.
Tra
gli alimenti di stagione trovate in questo periodo i fagioli freschi. Per
portarli in tavola non aspettate l’autunno. I legumi freschi sono rapidi da
cuocere e vi consentono di mettere nel piatto cibo saziante, gradevole e poco
calorico, perfetto per le giornate calde di questi mesi. Provate questa gustosa
ricetta, tipica della mia regione.
Fagioli freschi in salsa alla veneta
500 g di fagioli freschi sgranati
mezzo bicchiere di olio extra vergine d’oliva
uno spicchio d’aglio
un cucchiaio di prezzemolo tritato
un bicchiere di aceto di mele
un pizzico di cannella
sale
peperoncino
Fate lessare i fagioli in acqua
leggermente salata e aromatizzata con alloro. Lasciateli raffreddare nel loro
liquido e poi scolateli. In un tegame mettete l’olio, il prezzemolo e l’aglio
tritato. Appena l’olio è caldo, versate l’aceto, aggiungete il sale, la cannella
e il peperoncino e fate cuocere a fuoco molto basso per una decina di minuti.
Mettete i fagioli scolati in una terrina, conditeli con la salsa e fateli
riposare al fresco per almeno due ore prima di consumarli. Sono perfetti
accompagnati semplicemente da un’insalatina verde fresca e da un paio di fette
di pane integrale. Buona estate. Anche a tavola.
(Dalla mia rubrica Vegetariando nella rivista Vita e Salute)
sono di Verona e mi sto avvicinando alla cucina vegetariana, perchè sto cercando di seguire la dieta dissociata ed ho bisogno di imparare nuove ricette a base vegetale, e biologica, sono sempre stata molto sensibile alle questioni ambientali. Per questo mi farebbe piacere sapere quali sono "lo spaccio della più grossa cooperativa italiana di agricoltori biologici" e "il mulino che macina a pietra e lavora solo granaglie biologiche" e dove si trovano. Grazie mille per le informazioni preziose che fornisce tramite il blog anche a chi non la riesce a seguire personalmente negli incontri che vengono organizzati (ho visto quello che ha tenuto a valeggio sul mincio e mi è piaciuta moltissimo)Irene
RispondiEliminaIrene: la Cooperativa LA PRIMAVERA è una ormai storica organizzazione di produttori biologici. Nel sito www.cooperativalaprimavera.it sono reperibili luoghi e orari di vendita dei loro prodotti.
EliminaIl mulino a pietra è il MOLINO ROSSO. Sul sito www.molinorosso.com troverà tutte le indicazioni del caso. Le farine di questo mulino sono peraltro disponibili anche in molti negozi di Verona e non solo. Cordiali saluti.